Chiusa la Via della Seta pronti ad aprire quella del Cotone. Il Friuli Venezia Giulia capofila dell'import-export con l'India

Confindustria Alto Adriatico cerca talenti nel Subcontinente e l’interscambio commerciale con Nuova Delhi sta decollando

Mercoledì 13 Settembre 2023
Chiusa la via della seta pronti ad aprire quella del cotone. Il Friuli Venezia Giulia capofila dell'import-export con l'India

La prossima frontiera? È l’India. La Via del cotone al posto della Via della seta. E il Friuli Venezia Giulia punta a trainare la locomotiva. Nel 2022 l’interscambio commerciale con l’India ha registrato una crescita annuale record in valore, ben oltre il dato italiano e delle altre due regioni del Nordest. E anche il primo trimestre 2023 si è caratterizzato per una notevole vivacità, soprattutto per l’export.


I DETTAGLI
I numeri con l’India meritano di essere messi in evidenza proprio in questi giorni in cui il gigante asiatico è al centro dell’attenzione del G20.

L’India nel 2022 è diventata la quinta economia mondiale, superando il Regno Unito con un Pil nominale a prezzi correnti di oltre 3.300 miliardi di euro. E sta registrando nel 2023 la crescita più elevata tra le principali economie (+7,8% tendenziale nel trimestre aprile-giugno, secondo i calcoli dell’agenzia statistica nazionale indiana, anche se alcuni analisti ridimensionano a +4,5% applicando criteri statistici americani). Quel che è certo è che nel 2023 l’India ha sorpassato demograficamente la Cina, e oggi quindi con oltre 1,4 miliardi di abitanti è la nazione più popolosa del pianeta. Così come è certo che si tratta di un mercato con un grande potenziale di sviluppo per le aziende friulane. Tra le quali, nel Subcontinente indiano spiccano le attività di realtà industriali come Pmp Industries nel campo dei sistemi di trasmissione per macchine edili. Federico Ferazzutti, Country manager dimostra che Pmp è ormai leader incontrastato anche in India nei suoi sistemi. E cerca di aprire nuove frontiere nel settore dei mezzi industriali, agricoli e aeroportuali. Dal suo canto Danieli emerge, con i suoi impianti a Chennai, per le forniture di tecnologie all’industria dell’acciaio indiana che è ormai la seconda al mondo come forza produttiva in siderurgia. Rizzani de Eccher ha da poco acquisito il Versova-Bandra Sea Link un grande viadotto autostradale al largo della costa di Mumbai e costruito diverse grande infrastrutture di trasporto. Anche Fincantieri ha commesse navali importanti, che si esplicano in vari livelli e nell’area militare di Calcutta. Mentre in ambito servizi, Generali presidia da anni il vivace mercato assicurativo indiano. Ma c’è anche attenzione per l’India come fucina di competenze tecnologiche di alto livello, ricercaste dall’industria friulana, come testimonia il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, che sta preparando un progetto per attrarre nei prossimi anni tecnici e ingegneri indiani nelle imprese della meccanica e di altri comparti manifatturieri regionali.


L’EVOLUZIONE
I dati Istat elaborati da Unioncamere mostrano che nel 2022 il valore dell’export del Fvg in India è aumentato di ben il 63,9% rispetto al 2021, arrivando a oltre 177 milioni di euro. Le esportazioni in India di Veneto e Trentino Alto Adige nello stesso periodo hanno fatto rispettivamente +16% e +13,3%, mentre il dato italiano ha segnato +24,2%. E solo nel primo trimestre 2023 l’export friulano in India ha totalizzato il valore di 81,2 milioni di euro (+148,2% sul primo trimestre 2022). Le macchine per impieghi speciali sono la voce principale dell’export regionale in India, arrivando a sommare oltre un terzo del valore complessivo. Seguono le apparecchiature per le telecomunicazioni e i prodotti siderurgici. Rilevante nell’interscambio è anche la crescita dell’import dall’India. Nel 2022 in Fvg è aumentato su base annua del 122,9%, dopo che nel 2021 aveva già registrato un deciso +74,5%. Le importazioni regionali dal Subcontinente indiano si sono attestate l’anno scorso intorno ai 285 milioni di euro, dilatando pertanto il saldo commerciale negativo a oltre 100 milioni di euro. Mentre nel primo trimestre 2023 l’incremento tendenziale dell’import dell’India è stato del 38,6%, a 29 milioni di euro. Soprattutto metalli, visto che i prodotti siderurgici indiani (import triplicato nel 2022 a 158 milioni di euro rispetto al 2021), i non ferrosi e preziosi di base e altri prodotti in metallo pesano per oltre due terzi del totale.

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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