Produzione: imprese in frenata, manca personale. Servono stranieri per evitare la paralisi

L’appello delle categorie all’assessore Bini. Preoccupa il taglio delle stime di crescita

Martedì 12 Settembre 2023 di Antonella Lanfrit
Produzione: imprese in frenata, manca personale. Servono stranieri per evitare la paralisi

Transizione energetica e tecnologica, potenziamento dei distretti industriali, accelerazione per l’applicazione della Zls, restyling della legge sul commercio e nuovi investimenti per dare competitività al sistema turistico. Alle porte dell’autunno la Regione delinea le direttrici della politica economica per i prossimi mesi e l’anno venturo, tenendo conto di un quadro macroeconomico internazionale in frenata, in cui il Fvg si dimostra, però, realtà resiliente.

 
IL QUADRO
Sono questi i concetti fondamentali presentati ieri dall’assessore regionale Bini alle rappresentanze del sistema economico regionale, chiamate a confronto a Udine anche per raccogliere gli input da tradurre in azioni con l’assestamento di bilancio d’autunno e con la finanziaria di dicembre.

Attenzione all’accesso al credito per le imprese, alla manifattura che cerca personale qualificato e, non trovandolo sul territorio, spinge per un’immigrazione qualificata sono alcuni tra i temi più pregnanti. «Quanto all’immigrazione qualificata – ha considerato l’assessore –, la Regione ha già espresso la sua posizione e la conferma: è necessaria, anche in una logica di occupazione che è data in tenuta pure nel 2024». Rispetto agli strumenti per sostenere l’accesso al credito, Bini ha ricordato i fondi di rotazione, non ultimi i 20 milioni per sostenere le imprese colpite dal maltempo. Inoltre, ha aggiunto, «in Fvg ci sono delle condizioni economiche che non sono presenti in altre aree d’Italia: avere la possibilità di mutui a 20 anni con tassi fissi tra 1,2% e 1,75%, per esempio, è un’opportunità non diffusa». Le azioni regionali dei prossimi mesi, pur tenendo conto delle condizioni contingenti, mirano «a scelte strategiche che si devono fare – ha sottolineato Bini -, avendo anche a disposizione 200 milioni di programmazione europea, oltre ai fondi regionali». Tuttavia, ha aggiunto, è chiaro che «la Regione deve attenersi alle regole internazionali e a quelle dell’Ue». Entro questi argini, quindi, la Regione si muoverà per sviluppare «i macro temi ai vertici della nostra agenda: la transizione ecologica e quella tecnologica – ha dettagliato l’assessore -, che saranno incentivate anche attraverso i bandi europei di prossima apertura». Riguardo agli aiuti, «la nostra è l’unica Regione in Italia dove, almeno fino alla fine dell’anno, è possibile ottenerli superando il limite dato dal “de minimis” e ciò come conseguenza del regime quadro in deroga legato al conflitto». Il governo regionale punterà, inoltre, «al potenziamento dei distretti industriali, in particolare il welfare interno; aumenteremo gli investimenti per i distretti del commercio – oltre i 10,5 milioni che copriranno i 20 progetti ammessi ieri a finanziamento -, dei consorzi di sviluppo economico locale e per le comunità energetiche». 


L’AIUTO
La Regione auspica, inoltre, di poter rendere operativa la Zona logistica semplificata, dopo aver fornito ulteriori documentazioni al governo. «Attendiamo un’accelerazione per il riconoscimento di questo status», ha sottolineato Bini, perché consentirebbe l’applicazione di misure propulsive per l’economia, sul fronte fiscale e su quello della sburocratizzazione. Da rivedere, poi, la legge sul commercio e ancora potenziamento la competitività del turismo. Tutta questa programmazione terrà conto «dell’ascolto di coloro che generano lavoro e ricchezza sul territorio» e di due termini che descrivono efficacemente lo stato di salute del sistema produttivo: «Resistenza e capacità di adattamento», ha sintetizzato Bini, favorite anche da 2 miliardi che la Regione ha messo a disposizione. 

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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