Profughi, il sindaco di Padova Sergio Giordani: «Grazie a me non c'è l'hub, sono contrario a maxi assembramenti»

I migranti hanno liberato le palestre e sono stati trasferiti negli alloggi delle coop

Sabato 9 Settembre 2023 di Madeleine Palpella
Migranti liberano la palestra

PADOVA - «Con tutti i "no" che venivano opposti all'accoglienza diffusa, se non avessi aperto io le porte a una soluzione temporanea, per senso di responsabilità e collaborazione istituzionale, oggi a Padova con probabilità avremmo un hub da oltre un mese. Quelle persone, con buona pace degli slogan, andavano collocate in un modo o nell'altro, e ho scelto di non farmi imporre soluzioni ma di gestire il fenomeno per evitare problemi peggiori per la nostra comunità». Con queste parole il sindaco Sergio Giordani fa il bilancio dell'accoglienza dei migranti delle ultime settimane, sottolineando di aver protetto la città da un maxi-hub.

La riflessione emerge ieri, a seguito della liberazione delle due palestre finora occupate, in tempo per l'inizio della scuola.

«Anzitutto - prosegue Giordani - sono assolutamente convinto che la scelta di collaborare a Ferragosto con la Prefettura sia stata giusta; la rivendico, e ha protetto la città, l'unica cosa che a me interessa. In secondo luogo, sono orgoglioso, come sempre, della nostra straordinaria Padova e della sua gente. Dalle cittadine e i cittadini dei quartieri interessati, alle parrocchie, alle associazioni, alle scuole, alla Croce Rossa tutte e tutti hanno compreso la scelta temporanea ed emergenziale e hanno aiutato come potevano. Mi ha commosso sapere che dei bambini hanno fatto trovare delle lettere per i profughi. Questa è Padova, al netto delle grandi e piccole strumentalizzazioni. Voglio ringraziare tutti, aiutano a ricordare che parliamo di persone e non di oggetti e che innanzitutto dobbiamo far appello alla nostra umanità». Poi, per attenuare polemiche e attriti, aggiunge: «Per finire, col prefetto Francesco Messina c'è stima e lealtà, non ho mai avuto dubbi che gli accordi tra noi sarebbero stati rispettati, tra uomini delle Istituzioni è l'unico modo di lavorare al meglio per la comunità. Allo stesso tempo ribadisco con schiettezza e serenità quello che ho sempre detto: sono contrario a maxi hub, Padova non vuole maxi assembramenti. Una scelta sbagliata e miope che rappresenterebbe un grave fallimento del sistema di gestione nazionale, un problema per la comunità, una soluzione non dignitosa per chi viene ospitato, con le ovvie conseguenze sul territorio. Farò tutto quello che posso fare per evitare imposizioni in questo senso nei prossimi tempi». Il sindaco, infine, conclude: «Ora che gli sbarchi sembrano rallentare, lavoriamo per trovare soluzioni frutto di buon senso, pragmatismo e cooperazione. Soluzioni che, per essere buone, non possono che prevedere di sistemare queste persone in piccoli nuclei diffusi».

L'esperienza

Ieri, i 20 giorni di permanenza dei migranti nella palestra della scuola Falconetto di via Dorighello sono stati definiti come «ricchi di umanità» da Fabrizio Tellini, presidente del consorzio Veneto Insieme e Cristina Piva, assessore alle politiche educative. «I 33 ragazzi ospitati nella palestra della scuola hanno tra i 18 e i 25 anni - spiega Tellini -. Provengono dalla Tunisia, Egitto e dall'Africa Subsahariana. Conoscendoli abbiamo compreso che molto probabilmente sono la forza lavoro del proprio paese, infatti hanno un livello di cultura medio alto. Tra di loro c'erano: un insegnate di geografia e periti tecnici. Nella palestra abbiamo iniziato un corso di italiano e abbiamo notato che i casi di analfabeti erano quasi assenti. Questo per sottolineare l'occasione che abbiamo di inserirli un domani come lavoratori. Ad oggi su 1.800 ospitati in totale lavorano nelle nostre realtà produttive circa 1.200 - conclude -. Solo la micro accoglienza può generare integrazione e ridurre i pericoli sociali». Gli abitanti del quartiere hanno contribuito attraverso dei doni. «I cittadini ci hanno sostenuto molto, non abbiamo mai avuto problemi - continua Tellini -. Hanno portato dei dolci e anche la parrocchia ha messo a disposizione i campi in modo da permetterli di praticare attività fisica per passare qualche ora all'aria aperta. Il progetto ha funzionato molto bene, l'emergenza ha avuto una risposta positiva».

L'accoglienza

Ieri sono iniziati i lavori di pulizia straordinaria per l'apertura della Falconetto. «Un'opportunità che ha evitato un hub - sottolinea Piva -. Il quartiere ha reagito benissimo, questo significa che quando l'accoglienza viene fatta in un certo modo non crea dei problemi sociali. Questi giorni hanno dato un'occasione per dare una soluzione, seppur temporanea, di umanità e accoglienza. Un grande ringraziamento da parte della Prefettura, la Croce Rossa, il presidente della provincia, le cooperative e la parrocchia». Le cooperative, inoltre, si impegneranno a raccontare questa esperienza agli studenti, attraverso specifici progetti. La palestra è stata sgombrata mercoledì e i migranti sono stati trasferiti in appartamenti di accoglienza tra Padova, Piazzola sul Brenta e Pernumia. Più della metà sono rimasti in carico al Consorzio Veneto Insieme, il resto sono in gestione a varie cooperative.

Le critiche

Nel frattempo si stanno cercando altri luoghi, anche temporanei, da mettere a disposizione in caso di ulteriori arrivi. Tra le ipotesi è emersa l'area confinante con la pista dell'aeroporto civile Allegri. «Ho letto dell'eventualità che possano essere utilizzati gli alloggi in passato utilizzati dall'aeronautica militare in via Sorio - spiega Luigi Tarzia, capogruppo della lista Giordani -. Se accadrà spero che vengano applicate tutte le necessarie accortezze e misure, perché non esiste ad oggi una "barriera fisica" adeguata tra l'area che dovrebbe ospitare i migranti e la zona dell'aeroporto civile, ovvero la pista, e questo potrebbe costituire un problema di sicurezza che dovrà assolutamente essere coordinato preventivamente con la società che gestisce l'aeroporto civile e con Enac al fine di garantire la sicurezza delle persone e delle operazioni di volo». Intanto nella giornata di giovedì è scattato il blitz fotografico di Forza Nuova all'aeroporto Allegri. Secondo il coordinatore Luca Leardini le immagini raccolte testimoniano i sopralluoghi di alcune persone insieme a polizia e vigili del fuoco, che si aggiravano nei pressi della caserma controllando in lungo e largo l'ampia area. 

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