Omicidio Toffanin, ucciso a 23 anni per errore. Felice Maniero parla per 5 ore: «Quei due? Tra i più feroci»

Sabato 25 Marzo 2023 di Marco Aldighieri
Matteo Toffanin e Felice Maniero

PADOVA - Le indagini sul delitto di Matteo Toffanin, freddato a soli 23 anni il 3 maggio del 1992 nel quartiere della Guizza a Padova per uno scambio di persona, si sono arricchite di nuovi e utili elementi. Ad aiutare gli inquirenti, dal carcere di Pescara dove è recluso per maltrattamenti alla compagna, è stato Felice Maniero il boss dell’ex Mala del Brenta.

Nato a Campolongo Maggiore in provincia di Venezia 69 anni fa, dal duemila ha cambiato identità e ora si chiama Luca Mori. 

L’INTERROGATORIO
Ieri è stato ascoltato dal pubblico ministero Roberto D’Angelo, titolare delle indagini, per quattro ore e mezza dalle 9.30 alle 14. Il capo di quella che fu definita la Mafia del Nordest, ha fatto i nomi di persone informate sull’agguato mortale di via Tassoni. 
«A me non piacevano gli omicidi, soprattutto quelli delle donne - ha detto di fronte agli investigatori - perchè si attirava l’attenzione delle forze dell’ordine». Insomma, quanto è accaduto a Matteo Toffanin l’ex boss non lo ha mai digerito e così ha spifferato tutte le informazioni in suo possesso per risolvere il caso. Fisico asciutto di un uomo che tiene alla linea, è apparso sicuro e sereno. E del resto ai primi di giugno sarà di nuovo un uomo libero, perchè avrà finito di pagare il conto alla giustizia. 
Ieri non era supportato dal suo legale Ronaldo Iorio del foro di Avellino, ma l’avvocato l’ha comunque contattato al telefono nel tardo pomeriggio. «Felice è stato sottoposto a un lungo interrogatorio - ha dichiarato il legale - e ha dato indicazioni che hanno sortito un forte interesse da parte del magistrato, quindi delle notizie utili per fare luce su questa tragica vicenda che ha visto coinvolto un innocente». 

LE INDAGINI
Ma nei prossimi giorni il magistrato, affiancato dagli uomini della Squadra mobile Giuliano Basso e Luca Bucchini, e dal luogotenente dei carabinieri Federico Buttazzo, andrà a sentire tutte le persone, sempre legate alla ex Mala del Brenta, indicate dal boss. Secondo l’accusa il vero obiettivo di quella sera di 31 anni fa, era Marino Bonaldo, altro ex della Mala del Brenta. Bonaldo nell’agosto del 1976 fu ferito da un colpo di pistola sparato da Sergio Favaretto; lo stesso malavitoso, ancora per l’accusa, che avrebbe tentato di ucciderlo nuovamente proprio il 3 maggio del 1992, sbagliando però il bersaglio e ferendo a morte Toffanin. Favaretto per il tentato omicidio di 46 anni fa fu condannato a sette anni. L’altro ex della Mala finito indagato per la morte del ragazzo è Andrea Batacchi. «Batacchi, Favaretto e Pandolfo - ha dichiarato ieri in carcere Maniero - erano tra i miei uomini più feroci. Erano crudeli. Facevano parte del gruppo dei padovani insieme a Galletto. Poi c’erano i mestrini. In totale sotto di me avevo 200 persone. Si faceva quello che dicevo io, come assalti ai blindati e rapine.». 
“Faccia d’Angelo” dunque non avrebbe accusato direttamente Batacchi e Favaretto, ma ne ha sottolineato la pericolosità. Ha poi fatto i nomi di altri suoi due fedelissimi, Antonio Pandolfo detto “Marietto” finito indagato per la rapina alla gioielleria Vanotti di piazza delle Erbe a Padova, il 7 aprile del 1989, dove ha perso la vita il titolare Gino Vanotti. Al colpo avrebbe partecipato, secondo quanto riferito anni fa agli inquirenti dallo stesso Maniero e da Stefano Galletto, un pentito, proprio Favaretto. Il boss dell’ex Mala del Brenta, ritornando su gli omicidi di quegli anni, ha però voluto sottolineare agli inquirenti come un delitto fosse stato commesso nel giusto. «L’assassinio di Ermes Bernardinello - ha dichiarato Maniero - è stato corretto». Bernardinello è stato freddato il 7 gennaio del 1990. Dalle indagini dell’epoca emerse che la sua condanna a morte avvenne perchè avrebbe offeso la madre di Felice Maniero. Il suo corpo fu rinvenuto qualche anno dopo lungo l’area arginale del Brenta dopo il pentimento di “Faccia d’Angelo”. 
 

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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