Felice Maniero «bullizzato» dal giudice? No. La decisione della Corte d'Appello

Sabato 20 Maggio 2023
Felice Maniero

VENEZIA - A tre anni di distanza dalla condanna (confermata in Cassazione) a 4 anni per maltrattamenti nei confronti della compagna Marta Bisello, l'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero si è visto respingere un'istanza con cui aveva chiesto la ricusazione di uno dei giudici che, secondo quando sosteneva, lo avrebbe «bullizzato».


La Corte d'Appello di Brescia - si legge nella sentenza - ha respinto la ricusazione ritenendo «manifestamente infondati» i motivi che ne erano alla base. Maniero si era rivolto alla Corte bresciana sostenendo di aver udito, in una pausa della videoconferenza con cui partecipava al processo, un magistrato giudicante esprimersi così verso di lui, «quello ha bisogno di una visita psichiatria».


Secondo i giudici dell'appello, «l'asserito atteggiamento irrispettoso e inappropriato, non costituisce causa di ricusazione, a meno che non costituisca espressione di grave inimicizia nei confronti dell'imputato», cosa - precisa - «neppure ventilata dal ricorrente». Quanto alla frase sulla "perizia psichiatrica", la Corte osserva che questa «era stata coltivata nell'interesse stesso dell'imputato, e valutata nel contraddittorio con i suoi difensori».
L'ex boss della Mala del Brenta, in uno scritto inviato dal carcere di Pescara (dove sta scontando la pena), ha commentato: «Mai nel corso dell'intera istruttoria dibattimentale, e nemmeno nell'appello, era stato sfiorato l'argomento "perizia psichiatrica"».

Ultimo aggiornamento: 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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