Dalla Sicilia a Capo Nord: 6.700 chilometri in sella a "Penny", il biciclo vintage

Lunedì 2 Ottobre 2023 di Giovanni Pellecchia
Mattia Zaffari

Epica impresa d’altri tempi quest’estate per Massimo Zaffari. Il 50enne carabiniere di Bastia di Rovolon, che risiede a Bronzolo, frazione di Bolzano, maresciallo di stanza al 7° Reggimento “Trentino Alto Adige”, il 7 luglio ha raggiunto Capo Nord, punta settentrionale della Norvegia. Il primo a farlo in sella ad un biciclo “vintage” di sua invenzione: la “Penny” (così lo Zaffari ha ribattezzato il velocipede), ovvero la replica di un biciclo degli anni 1870-1890 che pesa 21 kg, senza marce, senza ammortizzazioni, e quasi senza freni, con resistenza aero-dinamica doppia rispetto a una bicicletta normale. Completando un percorso, fatto di 78 “tappe” in tre mesi e mezzo, per 6.700 km di pedalata e 47.000 metri di dislivello: era partito lo scorso 22 febbraio da Portopalo di Capo Passero, l’estrema spiaggia della Sicilia.

Viaggio ciclo-turistico e per lo più goliardico, con tenda e sacco a pelo, ma dal sapore di “storica” impresa.

CAVALCARE EMOZIONI

«Non sono partito con l’idea di realizzare un’impresa - spiega - per me lo sport non è vincere gare; ma cavalcare emozioni, inseguire sogni, vivere magie, dentro un grande viaggio. Mi sembrava che l’uso di un mezzo bellissimo ed originale fosse una buona garanzia: tanto assurdo quanto affascinante, degno di una delle mete più belle d’Europa. A fine febbraio, sono partito con il mio velocipede per unire i due estremi sud e nord del continente: la mia “Europe coast to coast”. Non solo ho potuto ammirare paesaggi e città di una bellezza mozzafiato ma, grazie alle proprietà magnetiche e ipnotiche della Penny, incontrare tante persone. Queste fanno la differenza tra un grande viaggio ed un semplice itinerario: entrare nelle case per fare colazione, spuntino, talvolta passarci la notte intera».

La componente umana, dunque, è stata imprescindibile. «Avevo fatto di tutto per vivere un viaggio incentrato sull’incontro di nuove persone. Ma quando in un mese, prima della partenza, tra spese varie si è “volatilizzato” il gruzzoletto di 5.000 euro accumulato negli anni, sono partito con 16,47 euro: una somma ridicola, che mi ha “obbligato” a cercare il contatto umano per aiuto e ospitalità. La Sicilia ed il sud Italia sono stati una buona “palestra”: lì, però, avevo le spalle coperte grazie ad amici e colleghi. Ma pure tanti sconosciuti mi hanno accolto come uno di famiglia, facendomi dormire a casa loro. Molti altri mi hanno fornito aiuti logistici, come in Europa: la mia, così, non è stata fatica individuale, ma opera collettiva. Dalla mia famiglia, che mi ha sempre sostenuto; passando ai colleghi, che mi hanno sostituito al lavoro; ed infine, quanti mi hanno dato un tetto, un piatto caldo, un massaggio, un aiuto meccanico, o un semplice sorriso. Mi piace pensare di esser stato per qualcuno: “l’attuazione di quel progetto che non si è mai potuto provare”».

Difficoltà e imprevisti, invece, hanno accentuato la valenza sportivo-agonistica. «Ho viaggiato con attitudine quanto più divertita e ottimista nonostante le tante rotture meccaniche di 8 raggi e 4 cuscinetti ed i diversi acciacchi alla gamba destra, che mi hanno portato a incontrare ben 20 fisioterapisti, 2 olistici, altrettanti massaggiatori e perfino un santone. Per orientarmi, invece, adottavo l’improvvisazione: l’itinerario, in linea con il mio spirito pionieristico, è cambiato spesso. Una volta ho aggiunto 400 km e 6000 metri di dislivello, deviando dalla Svezia per poter vedere le magnifiche isole norvegesi (Lofoten e Senja). Ed un piano di ritorno, non c’era: confidavo nell’autostop su un camper di italiani. Ho anche dovuto vincere la mia paura di animali: per fortuna, ho incontrato solo due imponenti alci; in compenso, ho visto renne, castori, volpi, aquile, perfino due balene. Resta la soddisfazione di aver realizzato un sogno, che avevo fin da bambino quando fissavo le carte geografiche. Con il racconto della mia avventura (nel libro “Tra spazio e tempo: dopo Annibale, Superzaf” oltre che sul suo profilo Instagram, ndr), spero di riuscire a ispirare qualcuno ad osare, per mettersi in gioco e provare a superare i suoi limiti».

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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