Lozzo Atestino. Malore mentre guida la Vespa, salvato da un ristoratore che gli pratica il massaggio cardiaco

Il titolare dell’agriturismo Valbona: «Gestendo l’attività ho seguito i corsi di primo soccorso, ora prego per lui»

Mercoledì 14 Giugno 2023 di Giovanni Brunoro
Roberto Trevisan ha salvato un uomo in arresto cardiaco

LOZZO ATESTINO (PADOVA) - Colto da malore mentre è in sella alla sua Vespa, viene salvato da un passante che gli pratica il massaggio cardiaco e lo riporta letteralmente in vita. Il fatto è accaduto ieri alle 11.30 a Lozzo Atestino in località Valbona. L’eroe “per caso” è Roberto Trevisan, 52enne del posto, noto a tutti per essere il titolare dell’agriturismo Valbona e per essere stato a lungo assessore all’agricoltura nelle giunte di Fabio e Luca Ruffin. «Conoscere il primo soccorso è fondamentale. Se questa persona si riprenderà, faremo una festa al mio ristorante».

Intanto, l’uomo è ricoverato a Padova e le sue condizioni sono gravi. Lozzo Atestino è in apprensione per le sorti di un 60enne del luogo, molto conosciuto in paese, che ieri mattina è stato protagonista di una vicenda definita da alcuni testimoni definiscono «un miracolo». L’uomo stava procedendo con la suo moto lungo via Condotto, quando si è sentito male poco dopo essere transitato davanti allo stabilimento Agrilux.

Malore mentre guida

I sintomi del malore, un improvviso arresto cardiaco, non gli hanno lasciato neanche il tempo di rendersi conto di quel che stava accadendo: il 60enne è crollato a terra privo di sensi. Si è verificata qui la prima delle due circostanze fortunate: il malcapitato è caduto direttamente in un campo a bordo strada, evitando l’impatto con il duro asfalto che avrebbe potuto provocargli traumi o fratture. Pochi istanti dopo, una residente del posto ha notato la Vespa a terra e, più in là, il 60enne che giaceva riverso. Le sue condizioni erano disperate: la testa e le braccia apparivano cianotiche, battito e respiro erano assenti. Era all’anticamera della morte. Vista un’automobile, la donna ha chiesto aiuto ad un passante, colui che di lì a poco avrebbe salvato la vita all’infortunato. La persona in questione è Trevisan. «Stavo tornando verso il ristorante dopo essere stato in paese - racconta - Ad un tratto ho visto quella donna che si sbracciava in preda all’agitazione e mi sono precipitato a vedere cosa stesse succedendo. Gestendo un’attività, devo conoscere i fondamenti del primo soccorso e ho frequentato due corsi. Credevo che quelle nozioni non mi sarebbero mai servite, ma oggi (ieri, ndr) mi sono reso conto di quanto importanti siano. Mi sono trovato al momento giusto e nel posto giusto». Trevisan ricordava perfettamente tutte le manovre e, «come se avessi davanti il manichino che usavamo per fare le prove, ho ripercorso mentalmente la procedura». Otto-nove minuti di massaggio cardiaco ininterrotto: quando tutte le speranze sembravano ormai vane, il moribondo ha ripreso a respirare autonomamente e il suo cuore si è rimesso in moto.

I soccorsi

Nonostante il 60enne apparisse ancora incosciente, ha mosso un braccio: un segno che ha in qualche modo tranquillizzato i presenti radunatisi a bordo della strada. Nel mentre, il 118 era già stato avvertito e il personale medico seguiva passo passo le operazioni al telefono. Trevisan aveva mandato le coordinate al Suem tramite Whatsapp e da Padova è decollato un elicottero che ha raggiunto Valbona in pochi minuti. Dopo aver stabilizzato il paziente, gli operatori lo hanno trasportato all’ospedale cittadino, dove si trova ricoverato in condizioni critiche. Oltre ad un’ambulanza e un’automedica, sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile e della stazione di Lozzo. Sul posto, anche il sindaco Luca Ruffin: «Quest’uomo era da poco andato in pensione e si stava godendo il riposo dopo una vita di lavoro. Lo conosciamo tutti molto bene e speriamo per il meglio. È stato salvato da un eroico concittadino, un amico, che meriterà un premio per quello che ha fatto. Dobbiamo tutti frequentare dei corsi di primo soccorso, perché possono davvero salvare la vita». Dopo aver vissuto quell’esperienza drammatica, Trevisan era stravolto dalla fatica, ma felice per essere stato utile alla collettività: «Ora prego perché quest’uomo si salvi e perché ciò che ho fatto sia servito a qualcosa».

Ultimo aggiornamento: 07:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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