Marko, 13 anni e la malattia da affrontare. Scatta la colletta per aiutarlo a comprare un mezzo che trasporti la sua carrozzina

Domenica 18 Dicembre 2022 di Luca Marin
Marko, 13 anni e la malattia da affrontare. Scatta la colletta per aiutarlo a comprare un mezzo che trasporti la sua carrozzina

MASSANZAGO (PADOVA) - Un'intera comunità si sta mobilitando per aiutare Marko Barth, un bambino di 13 anni che vive da sei anni a San Dono con la mamma e il marito della donna. Marko fin dall'infanzia soffre di un grave ritardo psicomotorio che gli provoca delle crisi epilettiche: il ragazzino, obeso a causa delle terapie che è costretto a seguire per contenere la malattia, è nato all'ospedale di Padova da mamma Daniela e da un papà che lo ha abbandonato dopo un mese dalla sua nascita, facendo perdere le sue tracce.

Marko necessita di un mezzo particolare per essere trasportato in una qualsiasi struttura semiresidenziale. La famiglia non dispone di un'auto adeguata e il Doblò messo a disposizione del comune di Massanzago non contiene la sua maxi carrozzina. Per questo motivo l'associazione Il Salice, con il sostegno dell'amministrazione municipale, ha promosso una raccolta fondi.


LA STORIA
La storia di Marko, raccontata da mamma Daniela, è un percorso ad ostacoli iniziato subito in salita. «Alla nascita di mio figlio non mi era stato detto nulla della sua disabilità. Nessuno mi aveva diagnosticato del grave problema cromosomico di cui Marko soffriva. Io avevo notato qualcosa di strano in lui perché a 11 mesi non si sedeva e non riusciva a fare i primi passi. Nel 2010 quando sono tornata in Serbia dai miei parenti, per un banale raffreddore ho accompagnato mio figlio da un pediatra di Belgrado, il quale ha scoperto la sua gravissima malattia».


LE DIFFICOLTÀ
La piccolissima casa di 40 mq in cui vive la famiglia Barth se in primavera e d'estate può anche andare bene perché ha un giardino esterno, in questo periodo dell'anno è troppo stretta perché Marko, che si muove solo gattonando come un neonato di 7-8 mesi, non ha spazi disponibili per spostarsi. «Mio figlio pesa più di 100 kg sottolinea mamma Daniela- e, ancor peggio, non parla. Purtroppo non esistono delle strutture in questo momento libere adeguate per mio figlio che, oltre tutto questo, non è scolarizzabile. La sua situazione di gravità clinica impone una presenza fissa al suo fianco. Io sono senza macchina- ammette malinconicamente mamma Daniela - perché non posso andare a lavorare in quanto devo seguire mio figlio 24 ore su 24. Lui cammina solo a carponi, ti guarda ma non sai cosa pensa, né se ti capisce, né se è felice. Non sto vivendo una vita normale ma non importa per me stessa: la paura più grande è il futuro di mio figlio se domani dovessi morire. Soffro di diabete anch'io e sono a rischio». «Doniamo un po' di felicità e sollievo a Marko e alla sua mamma- ha scritto il sindaco Stefano Scattolin a sostegno dell'iniziativa - Grazie a tutti: auguriamoci veramente che in questo Natale possa accadere qualcosa di bello».

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