PADOVA - Sugli autisti è scontro totale tra sindacati e Busitalia e intanto ieri 20 conducenti hanno rassegnato le dimissioni. Questa volta ad entrare nel mirino di Adl Cobas è la Tribuzio srl, l'azienda di Pontecorvo in provincia di Frosinone che da qualche settimana sta gestendo in subappalto una parte delle corse extraurbane di Padova. L'accusa è pesante: sottopagare i lavoratori a tal punto da costringerli a passare la notte in sacco a pelo nei bus in deposito.
Autisti dormono sui bus
«Qualche giorno fa - ha denunciato ieri Stefano Pieretti di Adl Cobas - gli addetti alle pulizie che arrivano presto al terminal di fianco alla stazione hanno notato qualcosa di strano attorno ai bus parcheggiati nel deposito. Si sono avvicinati e si sono resi conto che alcuni autisti, quindi non dei balordi arrivati lì per chissà quale ragione, avevano passato la notte nei sacchi a pelo all'interno dei mezzi. Della cosa sono stati informati anche i nostri delegati che hanno scoperto che si tratta degli autisti della Tribuzio - ha aggiunto -. Da quel che si è capito questi lavoratori non possono permettesi di pagare un alloggio a Padova e quindi almeno per qualche notte devono arrangiarsi.
La replica
Alessandra Aversa della Tribuzio, però, ieri ha respinto al mittente ogni accusa. «Purtroppo da quando siamo arrivati a Padova siamo stati accusati di qualsiasi cosa - ha spiegato l'imprenditrice - ma mi pare alquanto improbabile che dei nostri autisti possano passare la notte all'interno di un autobus. È vero, qualcuno arriva in città per lavorare solo qualche giorno, ma tutti hanno una camera a disposizione. Attualmente ci appoggiamo a delle strutture a Padova, e più precisamente alla Guizza e in zona stazione. In provincia, invece, i nostri autisti dormono a Piove di Sacco e a Galliera Veneta».
«Certe accuse ci rammaricano, anche perché da quando siamo arrivati in città, stiamo contribuendo all'economia del territorio pagando alberghi e ristoranti - ha concluso - Detto questo, non è affatto vero che i nostri autisti sono sottopagati, dal momento che possono contare su buste paga che partono dai 1.800 euro netti al mese».
La manutenzione
Anche la manutenzione dei mezzi sta creando non pochi problemi a Busitalia. Da ieri, per esempio, sulle chat aziendali gira la foto di un convoglio del tram che viaggia con un vetro rotto. È dei giorni scorsi, poi, la notizia di decine di mezzi rimasti in deposito a causa della mancanza di pezzi di ricambio. Bus che, di conseguenza non possono entrare in servizio. Una circostanza che secondo i sindacati rischia di far tornare alla situazione di un anno fa quando, ogni giorno, saltavano decine di corse.
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