Ideal Standard pronta a vendere il sito a 1 euro: produzione garantita fino a febbraio

Giovedì 18 Novembre 2021 di Lauredana Marsiglia
I protagonisti dell'accordo firmato ieri, 17 novembre, per salvare l'Ideal Standard
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BORGO VALBELLUNA - Sette ore di serrato confronto, ieri, al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico per cercare di dare un futuro all'Ideal Standard di Trichiana dopo che la multinazionale ha annunciato di voler spostare la produzione negli altri stabilimenti europei.

E alla fine l'accordo si è trovato, con la stessa multinazionale che si impegna nel progetto per cercare di dare un futuro al sito e ai suoi 450 dipendenti. Ovviamente, si tratta di un accordo che darà i suoi frutti solo se ci saranno acquirenti. Un compito che sarà affidato ad un advisor.

Ideal Standard in vendita a 1 euro

La multinazionale si impegna, anche nel caso di un subentro di un concorrente, a commissionare 150mila pezzi l'anno per un minimo di due anni e garantirà una dote di transizione di 15 milioni di euro. Inoltre si impegna a cedere l'intero sito, compresi macchinari, al prezzo di 1 euro. Nel frattempo sarà garantita la continuità produttiva fino a fine febbraio 2022. Poi scatterà la cassa integrazione. Sono questi i principali passaggi di un accordo articolato che sarà illustrato oggi alle assemblee dei lavoratori come spiegano Denise Casanova (Filctem) e Bruno Deola (Femca), soddisfatti per un primo importante passo portato a termine.

Cessione del marchio

«Alla presenza della Regione Veneto e del ministro Federico D'Incà - spiega Alessandra Todde, vice al Mise -, è stato raggiunto l'accordo tra le parti sociali per il percorso si reindustrializzazione del sito Ideal Standard. L'accordo prevede un supporto dell'azienda attraverso la nomina dì un advisor ed un pacchetto di incentivi per i potenziali subentranti che prevede sia uno zainetto monetario, sia la disponibilità alla cessione dell'area produttiva ad un prezzo simbolico - aggiunge Todde -. Inoltre, in caso di subentro di un diretto competitor, l'azienda si è resa disponibile a cedere il marchio Ceramica Dolomite e a supportare per almeno due anni la produzione attraverso contratti dì fornitura. Seguo questo tavolo da oltre un anno e mezzo con la mia struttura tecnica e il risultato raggiunto oggi è un primo passo importante per mantenere l'attività produttiva e non desertificare ulteriormente il territorio. Ringrazio l'assessore Elena Donazzan per aver svolto una serie dì incontri tecnici preliminari fondamentali per arrivare all'accordo di oggi. Il Mise - conclude Todde - si è impegnato a monitorare il processo di reindustrializzazione con il supporto di Invitalia quale struttura tecnica».

Accordo Ideal Standard

«Dobbiamo ritenerci soddisfatti per l'accordo raggiunto oggi che permetterà di garantire ancora un futuro allo stabilimento di Trichiana - aggiunge il ministro D'Incà -, consentendo la salvaguardia del sito produttivo e dei dipendenti con il fondamentale impegno di cercare un acquirente interessato. Oggi siamo arrivati a una soluzione che tiene conto delle capacità dello stabilimento e della professionalità dei suoi dipendenti. Grazie anche al lavoro della viceministra Todde, abbiamo difeso una realtà fondamentale per il bellunese, che lo stesso Papa Francesco, in mattinata, ha evidenziato con parole importantissime. A questo stabilimento sono legati ricordi e valori di un'intera comunità. Per questo ho ritenuto opportuno ribadire all'azienda la massima attenzione e il pragmatismo che contraddistingue il lavoro di noi bellunesi. Ringrazio anche l'assessore Elena Donazzan e i sindacati per il costante impegno». «Soddisfatti - afferma la Casanova segretaria Filctem - è un passo importante». «Una trattativa che ci ha visto impegnati molto in questi ultimi giorni - ha aggiunto Deola, segretario Femca - e oggi si è concretizzata. Intesa importante per provare a dare un futuro alla Ceramica Dolomiti e ai 450 dipendenti».
 

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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