Ideal Standard chiude: aperto il tavolo per vendere il sito e il marchio Ceramica Dolomite

Sabato 6 Novembre 2021 di Lauredana Marsiglia
La lunga protesta dei lavoratori

BORGO VALBELLUNA - Si è aperta la trattativa tra le parti per salvare occupazione, produzione e marchio dello storico stabilimento ex Ceramica Dolomite di Trichiana. La multinazionale Ideal Standard, che ha deciso di disinvestire su quello era l’unico stabilimento del gruppo rimasto in Italia, si è detta disponibile a trattare la cessione dell’intero pacchetto a nuovi potenziali investitori. In ballo ci sono 450 lavoratori e una realtà industriale che è stata vanto del settore per decenni a livello mondiale con la sua produzione di ceramiche da bagno firmate appunto Ceramica Dolomitee.
Alla riunione, presieduta dall’assessore regionale Elena Donazzan, assistita dall’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno partecipato per l’azienda Ideal Standard, Samuel Riitano, Mauro Maremmi, Elisa Cattaneo, Stefano Decorti, Francesco Villani e Massimo Brisciani, per Confindustria Ceramica, Pietro Conte, e per Confindustria Belluno, Andrea Genesin, i rappresentanti delle segreterie nazionali e territoriali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, unitamente alle Rsu. Stefano D’Addona e Chiara Cherubini del Ministero dello sviluppo economico.
«Coerentemente con quanto concordato al tavolo ministeriale dello scorso 27 ottobre 2021 - spiega una nota dell’assessore Elena Donazzan -, le parti hanno iniziato il confronto relativo alle condizioni e alle azioni necessarie al fine di favorire la reindustrializzazione del sito produttivo, con salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso una ricerca strutturata di un soggetto industriale. Dopo una giornata intensa, in cui si è registrata la disponibilità di entrambe le parti, sindacati e azienda, ad approfondire anche nel dettaglio le questioni richiamate in sede ministeriale, si è convenuto di riaggiornare il tavolo istituzionale giovedì 11 novembre prossimo. Nel frattempo le parti approfondiranno in sede aziendale gli aspetti tecnici. Le parti - conclude la nota - hanno giudicato proficuo questo primo incontro».
Sul caso interviene anche il ministro Federico D’Incà: «Seguo con estrema attenzione la vicenda e ritengo che in questo momento, il vero grande obiettivo da raggiungere sia quello di potere trovare la migliore soluzione che garantisca continuità produttiva allo stabilimento. Dobbiamo preservare un sito così importante per la ceramica italiana e, allo stesso tempo, salvaguardare i posti di lavoro. Personalmente continuerò a relazionarmi con i tecnici del Ministero dello Sviluppo economico e con la Regione Veneto affinché si possa lavorare in piena condivisione per garantire un futuro allo stabilimento».
Il caso Ideal si affianca, anche geograficamente, a quello della Acc di Mel dove sembra ormai segnato il destino dei 300 lavoratori e di uno sforzo immane, fatto sotto il commissario straordinario Maurizio Castro, per rilanciare la produzione dopo l’uscita del gruppo cinese Wanbao. Il destino di quasi 800 lavoratori, senza contare l’indotto, resta appeso a trattative difficili. Anche su Acc si sta tentando una seconda vendita, tramite bando, dopo il fallimento della prima.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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