Fu antesignana in Veneto: la Camera penale bellunese compie 40 anni e festeggia con un convegno e il gotha del diritto

Lunedì 18 Settembre 2023
Il presidente avvocato Massimo Montino si prepara alconvegno nazionale

BELLUNO -  Quarant’anni anni di Camera Penale Bellunese: una data storica per l’associazione che raggruppa gli avvocati penalisti e che punta a promuovere e garantire la realizzazione del diritto alla difesa quale condizione essenziale per la celebrazione di un giusto processo. E su questo Belluno è stato antesignano: la camera Penale intitolata all’avvocato Odorico Larese fu la seconda a nascere in Veneto, dopo Venezia. A parlare di questi primi 40 anni l’attuale presidente della Camera Penale, avvocato Massimo Montino, che annuncia l’evento del 22 settembre al Teatro Comunale che vedrà a Belluno il gotha del mondo del diritto.

Il quarantesimo dalla fondazione è un anniversario da celebrare, come avete ricostruito la storia?

«Grazie al prezioso contributo dell’avvocato Sandro De Vecchi che, quale ideatore e fondatore della associazione, ci ha fatto pervenire copia dell’atto costitutivo che risulta datato 16 aprile 1983 e risulta scritto a mano in bella calligrafia. Quest’anno quindi si festeggia, nella splendida cornice del Teatro Comunale, il quarantennale dalla data di fondazione della locale Camera Penale, grazie anche alla collaborazione del Comune di Belluno ed al locale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati».

Fu una delle prime in Veneto, come mai? Di chi fu l’intuizione e la lungimiranza?

«Esattamente la Camera Penale Bellunese, intitolata all’avvocato Odorico Larese, come anno di sua istituzione, risulta, in Veneto, seconda solo dopo a quella veneziana che è stata costituita 4 anni prima nel 1979; la fondazione della Camera Penale Bellunese si deve ad una brillante intuizione dell’avvocato Sandro De Vecchi che, proprio quel giorno di aprile, nella vecchia sede del Consiglio dell’Ordine di Belluno (a suo tempo in Piazza Duomo) decise di riunire intorno ad un tavolo altri sette noti avvocati bellunesi: oltre a Sandro De Vecchi, erano presenti Odorico Larese, Neri Pregaglia, Manlio Losso, Agostino Perale, Mario Pietriboni, Mirto Dalle Mule e Livio Viel. E decise di proporre loro la costituzione di una locale Camera Penale di Belluno, avente lo scopo – così recita testualmente l’atto costitutivo – “di discutere, confrontare idee, promuovere iniziative, anche di aggiornamento, in temi giuridici e, in particolare, di diritto penale”. Ovviamente la proposta dell’avvocato De Vecchi fu subito sposata dai colleghi, i quali designarono quale primo Presidente l’avvocato Manlio Losso e quale primo segretario avvocato Livio Viel. Comunque il più longevo presidente è stato proprio l’anima e il fondatore avvocato De Vecchi che è stato presidente per oltre una quindicina d’anni».

Cosa è cambiato da allora a oggi, come è cambiata la figura dell’avvocato penalista? Quanti sono i penalisti in provincia?

«Difficile per me dire ora come sia cambiata la figura dell’avvocato penalista, sarebbe proprio una domanda da porre al “maestro” avvocato De Vecchi o all’avvocato Mirto Dalle Mule o ancora al collega Livio Viel. Ciò che credo resti immutato nel tempo è il valore di far parte di una associazione tra professionisti che, oggi come allora, promuove la conoscenza, la diffusione, la concreta realizzazione e la tutela dei valori fondamentali del diritto penale e del giusto processo penale. Per quanto riguarda i numeri, poi, gli iscritti alla Camera Penale sono attualmente 44 e il numero dei penalisti in provincia si aggira poco meno di un terzo degli iscritti all’albo, un’ottantina circa».

Facendo riferimento al grande evento che ci sarà a Belluno, le ripeto la domanda che porrete nel convegno, la Riforma Cartabia è una riforma epocale?

«La recente riforma del processo penale, la cosiddetta “Riforma Cartabia”, che ha preso il nome dell’ex ministro di Giustizia Marta Cartabia, è entrata in vigore a fine dicembre 2022 e si attua attraverso una importante modifica sotto il profilo del diritto penale sostanziale, ma, soprattutto, sotto il profilo procedurale, ponendosi l’ambizioso obiettivo di ridurre la durata media di un procedimento penale, il tutto nell’ambito di impegni assunti dall’Italia in relazione al Pnrr, con lo scopo finale di ridurre, entro il 2026 del 25% la durata media del processo penale nei tre gradi di giudizio. Visti gli ambiti della riforma, per cui si va dall’ampliamento del regime di procedibilità a querela di parte per taluni reati, quanto ad una modifica dei termini delle indagini preliminari, così come a nuove misure sostitutive della pena, per giungere poi alla “giustizia riparativa”, ritengo trattarsi di una vasta e complessa riforma dell’intero sistema penale, che credo – come recita il titolo assegnato al convegno - possa dirsi “epocale”».

Grandissimi nomi per l’incontro al Comunale, Belluno capitale del diritto penale per un giorno?

«Per discutere ed approfondire circa una riforma così ampia e minuziosa, avremmo l’onore di avere a Belluno illustri relatori. L’avvocato Paola Rubini – avvocato del Foro di Padova e vice presidente della giunta nazionale Ucpi – che si soffermerà sul tema dell’udienza predibattimenale ed il controllo del giudice sulla formulazione della imputazione. Ci sarà il dottor Vincenzo Sgubbi, già per anni apprezzato giudice presso il Tribunale di Belluno ed ora, dopo una brillante carriera, Magistrato della 5^ Sezione Penale della Corte di Cassazione che tratterà del tema delle impugnazioni. Poi l’avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Padova che tratterrà il tema della “Giustizia Riparativa” istituto direi, in qualche modo, innovativo per il nostro ordinamento, entrato in vigore solo un paio di mesi fa, con lo scopo di creare un dialogo o meglio un confronto o un coinvolgimento tra vittima ed autore del reato, il tutto con l’aiuto di un esperto mediatore». Sarà un evento destinato agli addetti ai lavori o tutta la cittadinanza è invitata? «È un evento destinato a tutti, non solo agli addetti ai lavori, poiché si parlerà proprio di una riforma del procedimento penale che ha come proprio scopo, un bisogno sentito da tutta la popolazione, ovverossia quello che il processo penale, così come quello civile, abbiano tempi di celebrazione più certi e rapidi, pur nella salvaguardia dei diritti e delle prerogative di ciascuno e nel rispetto del diritto di difesa. Un caloroso invito a partecipare a tutti, quindi». 

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