​Nordio: «Via l'abuso d'ufficio in arrivo le prime riforme». Zaia sulla Ue: «Così non va»

Sabato 13 Maggio 2023 di Alvise Sperandio
Carlo Nordio

«Entro fine mese presenteremo un primo pacchetto di riforme. Io sono per l'abolizione dell'abuso d'ufficio, ce lo chiedono i sindaci e gli amministratori che per non rischiare di essere incriminati, piuttosto non fanno le cose che servono ai cittadini», parola del guardasigilli Carlo Nordio.

Prima di lui, invece, era intervenuto il governatore del Veneto Luca Zaia: «L'Europa dovrebbe fare l'Europa. Così non va. Di fronte alla guerra in Ucraina dovrebbe svolgere un ruolo diplomatico, visto che il terreno di battaglia è qui. E invece sta abdicando». Sono state le loro due voci, ad animare ieri a Mestre, la seconda giornata del Festival internazionale della geopolitica europea che oggi si conclude al museo M9 con l'intervento di Emma Bonino.


A inizio mattinata Luca Zaia, intervistato dal direttore del Gazzettino Roberto Papetti, ha parlato anche di autonomia, importanza delle Olimpiadi e fuga dei cervelli giovani all'estero, aggiungendo a margine il sostegno alla protesta dei ragazzi per il caro alloggio universitari e un passaggio sul tema siccità-piogge abbondanti di questi giorni. A fine mattinata il protagonista è stato Nordio che, in dialogo con la giornalista Eleonora Lorusso, si è soffermato sulla riforma della giustizia, la carenza di personale e la specificità di Venezia, la certezza della pena, la lunghezza dei processi, l'immigrazione e il 25 aprile. Tanta carne al fuoco, insomma.


IMMIGRAZIONE
«L'Europa è latitante, ci lascia soli davanti all'immigrazione ha detto Zaia Quando capiranno che Lampedusa è confine d'Europa e non solo d'Italia? L'Europa deve assumere un ruolo politico che oggi non ha. Vediamo tutti le proporzioni delle migrazioni. In Mediterraneo ci sono stati 17 mila morti. Noi abbiamo il dovere di dare un'accoglienza dignitosa alle persone perbene che arrivano da noi, poi ci sono anche le mele marce che si infiltrano». Secondo il governatore «l'autonomia che chiediamo è europeista e ci permetterà di entrare nel club dei Paesi che contano. L'Italia ha bisogno di un tagliando. Come Regione stiamo costruendo tantissime relazioni internazionali, cresciamo e continueremo a crescere».


Un paio d'ore dopo Zaia a intervenire è stato il ministro della giustizia, Carlo Nordio: «D'intesa col primo ministro siamo pronti a presentare un primo pacchetto di riforme, molto incisive dal punto di vista sostanziale e procedurale, in senso garantista. Tra queste ci sarà anche la revisione o l'abolizione dell'abuso d'ufficio: personalmente sono per la seconda, ce lo chiedono i sindaci. Ne stiamo discutendo, entro fine maggio prenderemo una decisione definitiva», ha annunciato entrando in sala. Nordio si è soffermato sulle difficoltà per il personale, in generale «che determina difficoltà nella trasmissione degli atti e talvolta la decorrenza dei termini per le scarcerazioni: il rimedio può essere la digitalizzazione», e più in particolare in una realtà come Venezia, data la specificità di città d'acqua: «Siamo tutti uguali di fronte alla legge, ma diversi davanti al carrello della spesa ha affermato . Vivere in una città più cara dovrebbe comportare o l'aumento degli stipendi o, viceversa, la loro detassazione, ma quando parlo di gabbie salariali, per alcuni pare che io pronunci una bestemmia. A Venezia le difficoltà sono oggettive, qui vivere costa il doppio di Lamezia Terme, è chiaro che a parità di retribuzioni i vincitori dei concorsi preferiscono andare a lavorare altrove».


EURO-FESTA DI LIBERAZIONE
Anche Nordio si è soffermato sull'immigrazione e l'Europa: «Ci sono ha osservato il ministro due questioni: bisogna capire bene dove sono collocate le frontiere continentali; ed è necessario fare bene i conti di quante persone siamo disponibili a prenderle, come possiamo gestirle e seguirle, dando loro ospitalità e dignità: il punto è questo calcolo non è mai stato fatto per davvero». Infine una considerazione sul 25 aprile, festa della Liberazione da poco trascorsa non senza le note polemiche «e che dovrebbe diventare una festa europea perché la lotta contro il regime nazi-fascista non è stata solo italiana. Sono maturi i tempi perché quella data sia generalmente riconosciuta come una ricorrenza continentale».

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