«No alla skiarea Arabba-Cortina: Zaia venga a vedere la bellezza selvaggia dei luoghi»

Sabato 5 Febbraio 2022 di Raffaella Gabrieli
Il comprensorio di Arabba
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LIVINALLONGO - «Presidente Zaia, prima di avviare ufficialmente i lavori del collegamento sciistico tra Cortina d'Ampezzo e Arabba, venga a farci visita e a rendersi conto di persona della bellezza dei luoghi che verrebbero deturpati dall'ennesimo impianto di risalita antiecologico e antieconomico». E' un appello pubblico accorato quello lanciato dal comitato popolare "Ju le mán da nosta tiera" affinché la Regione Veneto abbandoni un progetto che, come sottolineano gli abitanti di Livinallongo, "distruggerebbe una delle ultime zone selvagge rimaste in provincia. Un'area di una bellezza mozzafiato che, non secondario, raccoglie i resti di centinaia di soldati della Grande Guerra che qui combatterono e morirono".  

«Proprio in queste ore - afferma il sodalizio il cui portavoce è Denni Dorigo - si sono iniziate a vedere le immagini provenienti da Pechino, sede olimpica, dove sono cominciate le prime competizioni e il nostro pensiero è andato a Lei. Si notano chilometri di piste in una zona in cui negli ultimi anni la precipitazione media annua - così si apprende documentandosi un po' - va dai 5 ai 20 centimetri. Naturalmente le gare si devono fare, le piste devono essere costruite, gli impianti anche e da questa situazione qualcuno ne ha tratto vantaggio; ad esempio, fra i tanti, anche una rinomata azienda italiana». Fra quattro anni, invece, le competizioni si svolgeranno in Italia. «Nel contesto di quell’Olimpiade - viene sottolineato - che fa della sostenibilità una pietra miliare. I giorni scorsi, snocciolando ai microfoni dei media i milioni di euro che saranno distribuiti di qua e di là, Lei ha detto che al territorio resteranno in dote varie strutture, fra cui i famosi collegamenti intervallivi (Cortina-Civetta e Cortina-Arabba) che daranno origine a un comprensorio che sarà il doppio del Sellaronda. Ha fatto commissionare dalla Direzione Infrastrutture e Trasporti uno studio di fattibilità di tali collegamenti per una cifra totale di 71.560,32 euro (Bur n. 3 del 07.01.2022), ma, sentendo le sue parole, ci chiediamo come mai abbia voluto spendere i soldi del contribuente se ha già deciso che i collegamenti si faranno».

Più che una dote proficua, per il comitato questi futuri eventuali collegamenti saranno «un pesante fardello, frutto di una scelta illogica, irrazionale, anacronistica, antieconomica e antiecologica. Presidente, La invitiamo a fare un sopralluogo qui a Livinallongo, insieme alla popolazione locale, nei luoghi incontaminati, atti ad essere vissuti e gestiti in maniera alternativa e veramente sostenibile, dove sono previsti questi fantomatici collegamenti; solo così potrà rendersi conto di persona, visto che sulla carta è un po’ più difficoltoso, quanto il Suo progetto abbia fondamenta molto labili e pericolanti. Certi che questo nostro invito cadrà nel vuoto, salutiamo cordialmente. Il Comitato “Ju le mán da nosta tiera” fin dalla nascita, non le ha mai mandate a dire. Sin dalle prime ipotesi di progetto affermava che "la gente non è stupida e ha capito che si danno delle motivazioni inventate ad hoc per sostenere gli interessi di pochi. Non servono tecnici o consulenze universitarie per capire che un turista che alloggia ad Arabba non potrà mai arrivare a Cortina utilizzando solamente gli impianti di risalita senza muovere la macchina. Ciò è presto dimostrato: si tratterebbe di salire su almeno dieci impianti di risalita, di cui metà ancora da progettare e costruire, con chilometri e dislivelli da percorrere a piedi fra un impianto e l’altro e con un costo da sostenere per ogni singolo passeggero fuori da ogni logica. Se si vuole pensare a collegare le valli, togliendo il traffico dai passi, l’unica soluzione sono i tunnel sotterranei: basterebbe prendere come esempio la rete viaria del Tirolo.

Tutto il resto è fumo negli occhi».

Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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