La regista afghana Sahraa Karimi docente al Centro Sperimentale di Cinematografia, nel 2019 il suo film alla Mostra di Venezia

Lunedì 11 Ottobre 2021 di Laura Larcan
La regista Sahraa Karimi (foto Ministero della Cultura)

A Roma, il Centro Sperimentale di Cinematografia accoglie una speciale docente. A Cinecittà arriva Sahraa Karimi, considerata la cineasta-coraggio contro i talebani, intellettuale che ha dedicato la vita allo sviluppo di un cinema libero nell'Afghanistan, sostenendo giovani artisti e i diritti delle donne. Sahraa Karimi, autrice lo scorso 13 agosto di una lettera aperta alla comunità cinematografica internazionale in cui scriveva l'appello «vi scrivo col cuore a pezzi e con la profonda speranza che possiate unirvi a me nel proteggere il mio bellissimo popolo, specialmente i cineasti, dai Talebani», diventa ora "visiting professor" per l’anno accademico 2021/2022 al Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema. Lo annnuncia il ministro della Cultura Dario Franceschini che sottolinea come «l'Italia è vicina al popolo afghano a tutela della libertà creativa degli artisti». 

«IL MIO VIAGGIO DI GUARIGIONE»

«Credo che insegnare in una delle migliori scuole di cinema europee, il Centro Sperimentale di Cinematografia, non sia solo una grande opportunità per una regista come me, ma anche un onore - commenta  Sahraa Karimi- Scambiare le mie esperienze, che provengono da un background culturale e sociale completamente diverso, con quelle di ragazze e ragazzi che iniziano ora il viaggio che li porterà domani a essere dei registi, scoprire e mettere alla prova in questi studenti un talento di cui non sono ancora del utto consapevoli, o che non hanno ancora avuto modo di sfruttare a pieno.

Per me, inoltre, questa opportunità di insegnamento è un viaggio di guarigione per sopravvivere al trauma che io e il mio Paese abbiamo attraversato negli ultimi mesi».

«L'ITALIA VICINO AL POPOLO AFGHANO»

Karimi è la prima donna afghana ad aver conseguito un PhD in cinema (all’Università di Bratislava) e ad aver guidato – fino alla fuga – l’Afghan Film Organization. Come annunciano dal Ministero della Cultura, la cineasta terrà un corso interdisciplinare di innovative storytelling in inglese, che prevede anche la mentorship di alcuni lavori degli studenti. «Il mondo culturale italiano è da tempo vicino al popolo afghano - spiega Dario Franceschini alla vigilia del G20 straordinario sull’Afghanistan promosso dal Presidente Draghi - negli anni abbiamo avviato molti progetti che sostengono e promuovono le arti di questo paese ricco di cultura. In questa fase difficile non vogliamo e non possiamo far mancare la nostra attenzione ed il nostro sostegno concreto alle donne ed agli uomini della cultura afghana, tutti. L’Italia fa appello alla comunità internazionale per la tutela del patrimonio culturale afghano e per assicurare la libertà creativa degli artisti. L’importante collaborazione tra il Centro sperimentale di cinematografia e la regista Sahraa Karimi - aggiunge Franceschini - va in questa direzione ed è coerente con l’impegno dell’Italia, preso anche promuovendo il primo G20 cultura della storia che, nel suo documento conclusivo, impegna i governi G20 a porre le basi affinché tutti gli attori culturali, gli artisti e i creativi possano lavorare in un ambiente libero, inclusivo e sicuro, prevenendo ogni forma di discriminazione professionale e artistica».

«LE PORTE DELLA SCUOLA DI ROMA APERTE»

«Nei giorni drammatici di agosto – racconta Marta Donzelli, Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – l’appello di Sahraa Karimi mi ha molto colpito. Sahraa non è solo un’artista di grande talento, ma una donna dallo straordinario coraggio che ha dedicato gli ultimi anni allo sviluppo di un cinema libero nel suo Paese, al supporto di giovani artiste e artisti e ai diritti delle donne. Dopo essere riuscita a ottenere un suo contatto, grazie ad Alberto Barbera e alla Mostra del Cinema di Venezia (che nel 2019 la invitarono nella sezione Orizzonti con il suo film Hava, Maryam, Ayesha), quando era già in salvo a Kiev, le ho scritto per dirle che le porte della nostra scuola erano aperte e che ci sarebbe piaciuto invitarla come visiting professor a Roma. Il fatto che abbia accettato la nostra proposta mi ha riempito di gioia, una piccola luce nel buio. La presenza di Sahraa Karimi al CSC Scuola Nazionale di Cinema ci consente di ampliare l’offerta formativa in una chiave di internazionalizzazione. Si tratta di un’enorme opportunità per le ragazze e per i ragazzi della nostra scuola, una scuola che immaginiamo sempre più inclusiva e aperta a nuovi linguaggi e a una pluralità di culture».  

Ultimo aggiornamento: 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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