DEGRADO
MESTRE Hai voglia a pulire se, nelle finestre di un intero palazzo abbandonato, si annidano decine e decine di colombi. E non un palazzo qualsiasi, ma l'ex emeroteca di via Poerio, all'entrata di piazza Ferretto e a lato del Duomo, dove le reti di quasi ogni finestra sono state letteralmente forate dai piccioni che sono l'unica forma di vita che popola un edificio lasciato a se stesso. Ma i colombi, come tutti gli esseri viventi, hanno anche le loro necessità, e hanno nuovamente ricoperto con un tappeto di guano il marciapiede sottostante. E non basta, perché con pochi battiti d'ali si sono spostati anche in via Poerio, sostando placidi sul marmo della muretta affacciata sul Marzenego, anch'essa ormai ricoperta da uno strato di escrementi che, nell'atmosfera natalizia dei mercatini e delle luminarie, stona decisamente.
Un problema che si trascina da mesi, anzi anni, nonostante ogni tanto (ma non così tanto spesso) arrivi qualche operatore di Veritas dotato di idropulitrice per ripulire una zona che, nel giro di qualche giorno, sarà nuovamente da sanificare. Nei mesi scorsi l'Sos era arrivato perfino dal Duomo di Mestre perché, se è vero che c'è chi potrebbe evitare di portare del pane ai colombi che continuano a riprodursi, dall'altro lato - finché non verrà sistemato il sistema anti intrusione per i piccioni cambianto le reti sui balconi dell'ex centro civico - sarà dura sperare di veder ripulita quest'area. «Ci sono anziani raccontavano nei mesi scorsi dal Duomo di San Lorenzo che evitano di entrare da quella parte per non sporcarsi. I colombi colpiscono non solo gli anfratti più alti del palazzo comunale, ma si anche posano sulla ringhiera della rampa, con gli effetti che vediamo. Così, chi è più affaticato nel camminare o nel fare i gradini, chiede aiuto per entrare in chiesa da altre porte».
F.Fen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA MESTRE Hai voglia a pulire se, nelle finestre di un intero palazzo abbandonato, si annidano decine e decine di colombi. E non un palazzo qualsiasi, ma l'ex emeroteca di via Poerio, all'entrata di piazza Ferretto e a lato del Duomo, dove le reti di quasi ogni finestra sono state letteralmente forate dai piccioni che sono l'unica forma di vita che popola un edificio lasciato a se stesso. Ma i colombi, come tutti gli esseri viventi, hanno anche le loro necessità, e hanno nuovamente ricoperto con un tappeto di guano il marciapiede sottostante. E non basta, perché con pochi battiti d'ali si sono spostati anche in via Poerio, sostando placidi sul marmo della muretta affacciata sul Marzenego, anch'essa ormai ricoperta da uno strato di escrementi che, nell'atmosfera natalizia dei mercatini e delle luminarie, stona decisamente.
Un problema che si trascina da mesi, anzi anni, nonostante ogni tanto (ma non così tanto spesso) arrivi qualche operatore di Veritas dotato di idropulitrice per ripulire una zona che, nel giro di qualche giorno, sarà nuovamente da sanificare. Nei mesi scorsi l'Sos era arrivato perfino dal Duomo di Mestre perché, se è vero che c'è chi potrebbe evitare di portare del pane ai colombi che continuano a riprodursi, dall'altro lato - finché non verrà sistemato il sistema anti intrusione per i piccioni cambianto le reti sui balconi dell'ex centro civico - sarà dura sperare di veder ripulita quest'area. «Ci sono anziani raccontavano nei mesi scorsi dal Duomo di San Lorenzo che evitano di entrare da quella parte per non sporcarsi. I colombi colpiscono non solo gli anfratti più alti del palazzo comunale, ma si anche posano sulla ringhiera della rampa, con gli effetti che vediamo. Così, chi è più affaticato nel camminare o nel fare i gradini, chiede aiuto per entrare in chiesa da altre porte».
F.Fen.
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