Indagini chiuse, tutti complici

Sabato 10 Dicembre 2016
Indagini chiuse, tutti complici
Il delitto di Isabella Noventa è giunto a una svolta: ieri il pubblico ministero Giorgio Falcone ha notificato la chiusura delle indagini. Freddy Sorgato di 47 anni, la sorella Debora Sorgato di 45 anni e la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco di 54 anni, sono accusati di omicidio premeditato in concorso e di occultamento di cadavere. Inoltre Cacco è anche accusata del reato di atti persecutori nei confronti della segretaria di 55 anni di Albignasego. Per l'accusa il trio ha ucciso Isabella colpendola alla testa e soffocandola, nascondendone poi il cadavere affinchè non venga mai ritrovato. Nulla invece ha espresso il sostituto procuratore in merito al movente del delitto.
La tabaccaia Manuela Cacco, che fin dal giorno del suo fermo in questura ha collaborato con gli inquirenti in cinque interrogatori, è l'indagata per l'omicidio di Isabella con più capi d'imputazione. Infatti è stata accusata anche del reato di atti persecutori. Cacco avrebbe reiteratamente minacciato e molestato Isabella, ...in modo da cagionarne una perdurante e grave stato di ansia e paura, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita, modificando i propri orari e i propri spostamenti.... Ancora secondo l'accusa la tabaccaia veneziana, da settembre del 2013 al settembre del 2014, avrebbe chiamato ripetutamente al telefono Isabella offendendola e minacciandola. Quindi avrebbe inviato alla segretaria una serie di scritti con ingiurie e minacce, e con allegate delle fotografie di Freddy con il quale all'epoca aveva una relazione sentimentale. Inoltre in più occasioni, ancora per l'accusa, Cacco avrebbe appoggiato cartelli con una serie di offese e di nuove minacce sul parabrezza della macchina di Isabella e anche sull'auto del ballerino. Infine, avrebbe pedinato Isabella nei suoi spostamenti.
La tabaccaia di Camponogara alle 3 di notte del 16 febbraio in questura, giorno del suo arresto, davanti agli inquirenti ha ammesso di avere partecipato alla sceneggiata del giubbetto bianco. Dopo un giorno di carcere, il 18 febbraio davanti al Gip Cristina Cavaggion, Cacco ha ricordato quanto gli aveva detto quella sera del 15 gennaio Freddy. «Mi disse che dovevo indossare il giubbetto di Isabella, perchè doveva coprire qualcosa che aveva fatto». Passata una settimana, sette giorni dietro alle sbarre, Cacco è provata dalla galera e il 25 febbraio davanti agli investigatori ha deciso di parlare del delitto della segretaria. La veneziana ha raccontato di come Debora ha ucciso Isabella con la complicità di Freddy, e di come i due fratelli si sono sbarazzati del cadavere caricandolo nella Golf bianca della donna delle pulizie. Si arriva poi all'interrogatorio del 7 marzo e qui Cacco ha raccontato nei dettagli i suoi spostamenti e quelli dei fratelli Sorgato la sera del 15 gennaio. In conclusione, nell'interrogatorio dell'8 settembre, ha spiegato di tutti i messaggini sms pieni di gelosia, che aveva spedito a Freddy. Scritti dove ha sottolineato l'odio verso Isabella, colpevole di averle portato via l'uomo che amava.
Ma il movente del delitto? Non è chiaro, sarebbe un misto di gelosia di Cacco per Isabella, e soprattutto una questione di soldi. E poi l'omicidio è ancora pieno di punti oscuri. Ad esempio il 7 marzo il maresciallo Verde ha fatto trovare agli investigatori, in un lato del suo armadio utilizzato da Debora, due pistole con tanto di munizioni e 124 mila euro. Denaro che sarebbe il frutto di una grossa vincita al gioco effettuata da Isabella. Ma su armi e banconote non è stata trovata alcuna impronta nè del trio in carcere e nè del militare. E poi la figura del carabiniere, del tutto estraneo al delitto, ma che è iscritto nel registro degli indagati per i reati di violazione del segreto d'ufficio e accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia. Avrebbe effettuato un paio di controlli allo Sdi (sistema d'indagine) su Isabella. Controlli che aveva fatto tra il 2013 e il 2014, e che poi non ha più ripetuto.
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