IL LEGAME
VENEZIA Se Ponzano e Treviso sono state la casa di Gilberto Benetton, Venezia è stata la seconda città. L'imprenditore morto a 77 anni aveva un legame molto stretto con la laguna, di affari certo, ma anche di affetto. Tre sono le operazioni principali che negli ultimi 30 anni hanno legato i Benetton a Venezia.
L'HOTEL MONACO
Nel 1992 il gruppo acquistò dalle Generali l'intero complesso che andava dall'ex cinema San Marco al Grand Hotel Monaco. Da allora, l'albergo che si affaccia sul Bacino all'altezza di calle Vallaresso, con ingresso proprio davanti all'Harry's Bar, è diventato anche una vetrina dell'ospitalità veneziana e veneta.
«Ricordo Gilberto Benetton come un grande paron - commenta Gabriele Marchiori, direttore dell'hotel Monaco & Grande Canal - Veniva spesso da noi, ma era una presenza discreta e sempre molto rispettoso. Uno di quei veneti sempre pronto a rimboccarsi le maniche per lavorare, per promuovere il gusto e l'eleganza della nostra terra».
LE STAZIONI
Nel 1999 il gruppo di Ponzano vinse la gara indetta dalle Ferrovie dello Stato per aggiudicarsi il 40 per cento di Grandi Stazioni, con la cordata Schemaventiquattro. Un progetto che riguardava la gestione e il rilancio re di 13 stazioni ferroviarie di tutta Italia, tra cui Santa Lucia e Mestre. A Venezia i lavori hanno riguardato anche il palazzo ex compartimentale, dove oggi ci sono gli uffici della Regione.
IL FONTEGO E LA FENICE
Del 2008, invece, è l'acquisto da Poste Italiane, da parte di Edizione, del Fontego dei Tedeschi, operazione da 53 milioni che ha portato all'apertura del grande megastore di Rialto targato Dfs, dopo una lunga contrattazione con l'amministrazione comunale guidata da Giorgio Orsoni. Ma Gilberto Benetton era anche molto legato alla vita culturale della città. Abituale frequentatore della Fenice, nel 2011 contribuì, sempre attraverso il gruppo di Ponzano, a rifinanziare le casse della Fontazione del teatro, garantendo un milione l'anno per 4 anni. Commosso l'omaggio di Luigi Brugnaro nel porgere le condoglianze alla famiglia Benetton della città: «Se n'è andato un grande imprenditore ed un grande uomo di sport. Una passione - prosegue Brugnaro - che ha portato vitalità in tutto il nostro territorio, una storia che è stata anche fucina per la crescita di tanti giovani atleti. Gilberto Benetton è stato uno dei grandi testimoni del nostro tempo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Se Ponzano e Treviso sono state la casa di Gilberto Benetton, Venezia è stata la seconda città. L'imprenditore morto a 77 anni aveva un legame molto stretto con la laguna, di affari certo, ma anche di affetto. Tre sono le operazioni principali che negli ultimi 30 anni hanno legato i Benetton a Venezia.
L'HOTEL MONACO
Nel 1992 il gruppo acquistò dalle Generali l'intero complesso che andava dall'ex cinema San Marco al Grand Hotel Monaco. Da allora, l'albergo che si affaccia sul Bacino all'altezza di calle Vallaresso, con ingresso proprio davanti all'Harry's Bar, è diventato anche una vetrina dell'ospitalità veneziana e veneta.
«Ricordo Gilberto Benetton come un grande paron - commenta Gabriele Marchiori, direttore dell'hotel Monaco & Grande Canal - Veniva spesso da noi, ma era una presenza discreta e sempre molto rispettoso. Uno di quei veneti sempre pronto a rimboccarsi le maniche per lavorare, per promuovere il gusto e l'eleganza della nostra terra».
LE STAZIONI
Nel 1999 il gruppo di Ponzano vinse la gara indetta dalle Ferrovie dello Stato per aggiudicarsi il 40 per cento di Grandi Stazioni, con la cordata Schemaventiquattro. Un progetto che riguardava la gestione e il rilancio re di 13 stazioni ferroviarie di tutta Italia, tra cui Santa Lucia e Mestre. A Venezia i lavori hanno riguardato anche il palazzo ex compartimentale, dove oggi ci sono gli uffici della Regione.
IL FONTEGO E LA FENICE
Del 2008, invece, è l'acquisto da Poste Italiane, da parte di Edizione, del Fontego dei Tedeschi, operazione da 53 milioni che ha portato all'apertura del grande megastore di Rialto targato Dfs, dopo una lunga contrattazione con l'amministrazione comunale guidata da Giorgio Orsoni. Ma Gilberto Benetton era anche molto legato alla vita culturale della città. Abituale frequentatore della Fenice, nel 2011 contribuì, sempre attraverso il gruppo di Ponzano, a rifinanziare le casse della Fontazione del teatro, garantendo un milione l'anno per 4 anni. Commosso l'omaggio di Luigi Brugnaro nel porgere le condoglianze alla famiglia Benetton della città: «Se n'è andato un grande imprenditore ed un grande uomo di sport. Una passione - prosegue Brugnaro - che ha portato vitalità in tutto il nostro territorio, una storia che è stata anche fucina per la crescita di tanti giovani atleti. Gilberto Benetton è stato uno dei grandi testimoni del nostro tempo».
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