"Alfabeto" e numeri della Grande guerra

Giovedì 16 Luglio 2015
Non solo battaglie, strategie e generali, la Prima Guerra mondiale è anche fatta di particolari e curiosità. Eccone alcune, a forma di un possibile alfabeto.
A ARMI La superiorità tattica austrotedesca nell'armamento è stata data dalle mitragliatrici, soprattutto da quelle leggere che consentivano un'enorme potenza di fuoco. Le LMG 08/15 erano distribuite in numero di 24 per battaglione più 12 MG 08 pesanti, in tutto 36 armi automatiche per battaglione rispetto alle 14 italiane. Le 08/15, sparavano efficacemente fino a 1500 metri, le italiane Villar Perosa a 400.
B BOMBARDA Il 23 febbraio 1916 escono dalla scuola di addestramento di Susegna le prime quattro batterie di bombarde, armi efficaci nelle battaglie di trincea in quanto potevano spianare con le loro cariche a alto esplosivo le fortificazioni e i fili spinati.
C CANI Furono quasi un milione i cani utilizzati, soprattutto dall'esercito austroungarico. Venivano utilizzati per tirare le carrette e nel soccorso ai feriti dopo le battaglie. Con una croce rossa e una bisaccia nella quale c'era una garza medicata e carta e penna con il loro fiuto rintracciarono molti feriti soprattutto sul Carso.
D DI GIUSTO In realtà si chiamava Riccardo Giusto il primo caduto dell'esercito italiano. Ferroviere, alpino della 16. compagnia del battaglione Cividale fu colpito durante una scaramuccia con le guardie confinarie austriache sul Kolovrat. Il primo caduto sul fronte austriaco, invece, fu Eugenio Sandrigo, di Grado, cuoco del distaccamento della Guardi di Finanza imperiale a Porto Buso. Fu ucciso durante l'assalto della torpediniera Zefiro alle 23.15 del 23 maggio, prima, cioè, della dichiarazione di guerra.
E ELMETTO Nei primi mesi di guerra i soldati italiani indossavano soltanto il berretto d'ordinanza, i primi elmetti di tipo Andrian, di fabbricazione francese, arrivarono nell'ottobre del 1915.
F FARMACI Nel 1918 la malaria decimò la popolazione dalla Bassa friulana fino al Piave, ma Italia e Austria rifiutarono di aprire un corridoio umanitario per soccorrere le popolazione con il chinino.
G GELSI Durante l'occupazione austriaca furono sradicati 52mila gelsi che in treno furono portati nei territori dell'Impero
H HONVED L'utilizzo del gas asfissiante fosgene fu al centro di vivaci polemiche nell'Esercito Austroungarico. Il generale Sarkany, comandante della 18° Brigata Honved, ungherese, chiese di essere esonerato dal comando piuttosto che derogare dai suoi principi etici.
I INTESA All'alleanza anglofrancese, alla quale l'Italia aderì nel 1915, il 4 giugno si aggiunse anche la Serenissima Repubblica di San Marino, che dichiarò guerra all'Austria-Ungheria. Dal Titano partirono migliaia di volontari inquadrati nell'esercito italiano, compreso un ospedale da campo che curò, tra l'altro, Ernest Hemingway. I caduti furono 140.
L LAME Inastata sul moschetto mod.91 e manovrata dai fanti della divisione Sassari (ma in generale da tutti i reparti italiani) la baionetta diventò il terrore delle trincee austroungariche, più delle bombarde e della armi da fuoco.
M MARIA MENTIL PLOZNER La portatrice carnica, di Paluzza, è la prima donna decorata di medaglia d'oro al valore militare.
N MONTE NERO La conquista del monte Nero da parte degli alpini meritò le lodi della stampa austriaca.
O OPERAI L'industria bellica italiana iniziò il conflitto con una produzione minima di armi, munizioni ne mezzi, poi si ampliò. Per esempio la produzione di cannoni nel 1913 era di 70 pezzi al mese e passò a 540 nel 1918, quando furono prodotte 45 mila bombe a mano. Furono impiegati 902 mila operai, dei quali 60 mila erano ragazzi, 24 mila "coloniali" e prigionieri.
P PRIGIONIERO
Il 15 giugno del 1918 sul Montello fu catturato dagli austriaci il tenente Georg, principe di Borbone e Parma, cugino dell'imperatore Carlo I. I comandanti austriaci chiesero a Vienna come doveva essere trattato: da prigioniero italiano o da cugino dell'Imperatore. La risposta fu: da prigioniero.
Q QUOTA La prima guerra mondiale fu anche la prima che interessò contemporaneamente tutte le montagne europee e fu combattuta a alta quota, fino a 3000 metri sulle Dolomiti.
R RECLUTAMENTO In Italia furono mobilitati 5,1 milioni di giovani, dei quali il 13% morì; 2,2 milioni avevano meno di 24 anni e di questi caddero in 260 mila(ben 17500 tra i 17 e i 18 anni). Regioni come il Veneto e il Friuli mobilitarono il 90% dei giovani, la Sicilia il 35%. Un divario spiegabile con le diverse destinazioni di migrazione: al Nord verso l'Europa, al Sud verso le Americhe. Alla fine della guerra si stimarono in 370 mila i migranti che non risposero alla chiamata alle armi, la metà di questi siciliani.
S STIPENDI Le donne chiamate alla Mobilitazione industriale bellica furono pagate con uno stipendio che oscillava tra le 3 e l3 3,30 lire al giorno, oltre a 50 centesimi di caroviveri. Nel 1918, a guerra finita la paga passò a 5 lire.
T TRINCERONE Era così chiamato il caffè Dorta in piazza Contarena (ora delle Libertà) di Udine, sede del comando supremo. Lì si ritrovavano tutti gli ufficiali di stato maggiore, occupando le file dei tavolini a secondo della loro importanza.
U UDINE Fu la capitale della guerra, li si trasferì interamente il ministero della guerra.
V VOLONTARI Il Regio esercito era contrario a un corpo di volontari e così furono solo 11 mila a essere arruolati. Il vero nucleo fu rappresentato dagli irredenti, 700 trentini e 1700 giuliano-dalmati e gli ultraquarantenni..
Z ZAPPATORI Imbracciavano il fucile ma avevano la zappa al fianco e con quella furono determinanti nell'oscura opera di scavare trincee e ricoveri a tempi di record e in situazioni difficilissime sotto il fuoco nemico.
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