BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) - 3 ottobre 2021.
IL RESTAURO
Dal 2017 il Ponte è stato sottoposto a un lungo e discusso intervento di restauro strutturale, costato oltre 7 milioni di euro, a causa degli aspetti di forte degrado e dello stato deformativo, sia per quanto riguarda le strutture al livello della pavimentazione, sia in quelle sommerse ed emerse dall'acqua del fiume Brenta, sul quale si eleva. Nel 2019 è diventato Monumento nazionale. Tra le autorità presenti ieri in occasione della cerimonia, c'erano la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro Erika Stefani, il governatore Luca Zaia, il cardinale Pietro Parolin, il presidente dell'Associazione nazionale alpini Sebastiano Favero con i rappresentanti delle truppe, Filippo Manfredi, direttore generale di Fondazione Cariverona (sostenitrice degli interventi di restauro assieme a Comune di Bassano, ministero della Cultura, Regione Veneto, alpini e comitati cittadini), oltre ovviamente al sindaco Elena Pavan e a tutta l'amministrazione comunale. Si sono dati appuntamento alle 9.30 al Teatro al Castello Tito Gobbi per gli interventi e alle 11 al centro del Ponte, blindato alla città, per il taglio del nastro e la sfilata degli alpini, alla quale poi le autorità hanno assistito dal terrazzino panoramico della Taverna Al Ponte.
UN SIMBOLO
Quello tra gli alpini e il Ponte, come ha ribadito Favero, è un legame indissolubile, affettivo e valoriale. Non a caso si è scelto lo stesso weekend dei festeggiamenti del Centenario della Sezione Montegrappa, cominciati venerdì con diverse iniziative, quali l'alzabandiera al monumento Ragazzi del '99, la cerimonia commemorativa al sacrario di Cima Grappa, l'inaugurazione del Sentiero del Centenario, il volo delle frecce bi-colori con i velivoli d'epoca e la posa della targa del Centenario sul Ponte. «Il Ponte è la nostra storia, - ha commentato Pavan - ma è anche il nostro modo di essere accoglienti. Un simbolo dell'unione, del tenere insieme ciò che è diviso e dell'avvicinare gli opposti. E non si può pensare al Ponte senza pensare agli alpini». «Dopo la pandemia, abbiamo fortemente bisogno di simboli di ricostruzione, ripresa, unità, e gli alpini lo sono», ha fatto eco Stefani. «Il Ponte - ha rincarato la dose Zaia - è la storia dei veneti. Propongo ora una mozione: basta chiamarlo Ponte Vecchio, ce ne sono già diversi di ponti vecchi. Questo è il Ponte degli Alpini. E, dopo la nomina di Monumento nazionale, voglio proporlo anche come Patrimonio dell'umanità». A chiudere il calendario degli eventi per la restituzione del Ponte sarà una grande festa lungo il Brenta, con musica e fuochi d'artificio, organizzata da Operaestate Festival per mercoledì alle 20.30. Uno spettacolo che il pubblico, munito di green pass e mascherina, potrà godersi prendendo posto sulle sedie posizionate lungo il fiume, ritirando un biglietto al costo di 1 euro all'Ufficio Informazioni Turistiche di Bassano.