Luca Zaia in diretta oggi. «La curva del contagio è in ascesa in Veneto: 50 ricoveri al giorno». Verso la riapertura dei Covid Center. Belluno e Treviso le zone più colpite

Martedì 27 Ottobre 2020 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta anche oggi alle 12.30: tutte le novità sul Covid in Veneto
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Luca Zaia in diretta anche oggi, martedì 27 ottobre. Appuntamento con il presidente della Regione per gli aggiornamenti in tempo reale sul Covid, sul contagio da virus e le misure adottate dal Veneto per contrastarne la diffusione. La curva del contagio cresce con una cinquantina di ricoveri in area non critica al giorno in Veneto: questo significa - ha spiegato oggi Zaia - che fra tre o quattro giorni si arriverà alla Fase 3 e questo comporterà anche la riapertura dei Covid Center, ma con l'obiettivo - ha sottolineato ancora il governatore - di garantire la degenza ordinaria negli ospedali, mantenendoli in parte liberi dai pazienti contagiati dal virus.

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Positivi da inizio pandemia sono 46.992 (1.526 in più nelle ultime 24 ore), 19.517 attualmente positivi, in isolamento 14.667 persone (quasi 1000 più di ieri), ricoverati 749 (54 in più di ieri), 88 in terapia intensiva (7 più di ieri), 2.344 persone decedute (+12).

Sono 604 i sintomatici a domicilio, ossia 3,22% del totale (il 97% non ha sintomi).

Sono 82, sul totale, i medici infettati oggi in Veneto.

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Covid Center e Fase 3

«In tre, quattro giorni in Veneto si arriverà alla terza fase Covid. I dati continuano a crescere, abbiamo una cinquantina di pazienti in area non critica al giorno: il rapporto è di 1 a 9 rispetto alle terapie intensive. E' un rapporto molto basso rispetto alla prima ondata di Covid - ha spiegato il presidente Zaia -. Oggi ogni paziente in terapia intensiva proietta statisticamente circa 9 pazienti in area non critica. L'infezione veneta, ad oggi, ha una curva sicuramente bene in ascesa per i ricoveri in area non critica, predominante rispetto a quelli in terapia intensiva».

«Covid center: verso la riapertura. Belluno avvierà le procedure, a 900 pazienti in tutto il Veneto ricoverati dovremo programmare di cominciare a dedicare gli ospedali ai pazienti Coronavirus. Verranno riaperti con gradualità. Abbiamo Jesolo, Dolo, Villafranca che ha qualche problema di personale perché infettato, Villa Salus, Santorso, Trecenta, Schiavonia, e poi l'ausilio di tutte le realtà private con le 44 terapie intensive che hanno a disposizione, per una collaborazione. Ma l'obiettivo, chiaro, è sempre quello: di spostare per mantenere l'attività ordinaria negli ospedali».

Belluno e Treviso

«Oggi in Veneto abbiamo due province che sono più colpite: Belluno che è in terza fascia e la provincia di Treviso che comincia ad essere interessata da ricoveri importanti in area non critica e passerà in terza fascia, nel giro di 3-4 giorni». 

Cure a casa

«Abbiamo messo insieme un gruppo di lavoro per riformulare le cure domiciliari, per capire quale potrebbe essere il miglior protocollo affinché il paziente sia sereno e seguito. Stamani ho fatto una conferenza sul tema degli anticorpi monoclonali - ha aggiunto Zaia -, si lavora sulla degenza ospedaliera e cure a casa, siamo in fase sperimentale, appena pronto noi siamo pronti a provare. Sui vaccini, speriamo arrivino presto».

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Test fai da te in farmacia

Tra una quindicina di giorni test rapidi disponibili? «Il dottor Roberto Rigoli li sta provando, due settimana serviranno per considerare finita la prova, avrà 5mila test da distribuire e provare in doppio con il tampone. Se funziona, per noi saranno distribuiti ai medici di base e alle farmacie con un portale di biosorveglianza, così che il cittadino - in totale fiducia - possa segnalare una eventuale positività», ha spiegato Zaia. Covid, la rivoluzione dell'autodiagnosi: «Fra 15 giorni i primi test fai-da-te»

Dpcm

Il nodo del nuovo Dpcm che non piace per niente ai governatori delle regioni è sempre in primo piano, anche oggi Zaia ha ribadito il proprio dissenso e rinnovato l'appello a Roma affinché riveda le decisioni prese: «Non ci sono novità da Roma. Sabato sera, in virtù della mia posizione, i governatori hanno scritto al Governo dicendo che non andava bene questo nuovo Dpcm. Abbiamo anche chiesto come mai non sono stati considerati, per esempio, gli assembramenti nei Centri commerciali, è tutto scritto».

«Sulla scuola è totale mio imbarazzo, e parlo io, che ho proposto al didattica a distanza in tempi non sospetti. Ma trovo strano che le scuole siano sottoposte alle Dad dopo aver visto i dati epidemiologici negli istituti: nella mia ordinanza volevo farla al 50% e la discrezionalità lasciata alle Regioni è stata zero».

Ordinanza sui Centri commerciali?

La Regione Veneto pensa alla chiusura dei Centri commerciali per limitare il contagio? Su questo Zaia si mostra cauto: «Aspetto di vedere cosa farà il Governo, visto che ha lasciato Centri commerciali e musei aperti. Abbiamo valutato la questione ma mi aspetto di capire Roma cosa vuol fare. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa in emrito il Comitato Tecnico Scientifico».

Proteste legittime

Le manifestazioni nelle piazze del Veneto, ma anche del resto dell'Italia, sono state tante da ieri ad oggi (in alcuni casi anche violente). «Le proteste sono legittime, e non sono uno che dice che il virus non ci sia. Ma qui poche categorie produttive pagano per tutti. Dobbiamo dire che le linee guida date a queste attività erano inutili. E non abbiamo avuto focolai che dimostrino contagi nei locali - ha spiegato il governatore -. Spero che il Governo riveda alcune azioni messe in piedi, perché non avranno incidenza sulla curva dei contagi. Noi non abbiamo potestà giuridica per fare qualcosa, ma ai cittadini non si raccontano le bugie». 

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«In Veneto ho visto piazze piene di gente perbene. Ho visto una protesta di persone con mascherine che non chiedono sussidi ma chiedono di poter lavorare, disarmate davanti al principio secondo il quale la loro chiusura rappresenta la salvezza per l'appiattimento della curva del contagio. Molti non riapriranno più e noi non possiamo perdere una parte della nostra economia. Ho l'impressione che questa mossa del Governo abbia fatto un minimo di riscaldamento a bordo campo ma sia fuori tempo rispetto alla partita. Io avrei fatto diversamente».

Trasporti e contagio

«I treni non competono a noi, il trasporto pubblico locale su gomma non sono società nostre, c'è l'obbligo dell'80% di capienza, in alcuni casi c'è effettivamente un sovraffollamento, soprattutto sull'urbano. Ricordo però che l'80% prevede anche qualche persona in piedi. Partendo con la Dadf avremo 200mila persone in meno in Veneto che utilizzeranno il mezzo pubblico», ha concluso Luca Zaia.

Covid, la rivoluzione dell'autodiagnosi: "Fra 15 giorni i primi test fai-da-te"

Da appassionato di kitesurf qual è, Roberto Rigoli fa capire che il vento sta finalmente soffiando alla velocità giusta. "Tempo 15-20 giorni e avremo i primi test in auto-somministrazione: questo ci cambierà la vita", dice il direttore dell'unità complessa di Microbiologia e Virologia di Treviso, nonché coordinatore della rete dei 14 laboratori pubblici del Veneto.

Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 12:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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