Ogni mille casi, 20mila tamponi: «Il governo ci lasci usare l'App per monitorare i positivi a casa»

Venerdì 23 Ottobre 2020 di Angela Pederiva
Ogni mille casi, 20mila tamponi: «Il governo ci lasci usare l'App er monitorare i positivi a casa»
1

Se cerchi, trovi. Così, più tamponi si fanno, più contagiati si scovano.

Ognuno di loro mediamente indica venti persone con cui è entrato in relazione, che a loro volta vengono sottoposte al test e, se risultano positive, segnalano ciascuna un'altra ventina di soggetti che potrebbero essersi infettati. E via di questo passo, secondo uno schema a cerchi concentrici che si allarga a macchia d'olio e che si chiama tracciamento dei contatti: una delle armi con cui il Veneto ha combattuto, fin dalla prima ora di Vo', la sua battaglia quotidiana contro il Covid.

Virus, come essere in guerra

«Ma come in tempo di guerra, non puoi andare al Pronto soccorso dopo il bombardamento della tua città e pretendere che ti facciano il triage: insomma, oltre un certo limite, non funziona più niente e a quel limite ci siamo già, o comunque ci stiamo arrivando»: l'immagine è di Luca Zaia, nel giorno in cui sono stati registrati 1.543 nuovi casi, che hanno sviluppato a cascata altri 30.860 individui da rintracciare, controllare e monitorare, per cui nel pomeriggio la Regione ha formalmente chiesto al Governo di rivedere il meccanismo, possibilmente autorizzando l'impiego della app di biosorveglianza e favorendo le cure domiciliari anziché l'ospedalizzazione.

Covid, Zaia: "Numeri paurosi, è come in tempo di guerra"

Coronavirus, Luca Zaia commenta la curva crescente dei contagi: "Noi crediamo nei tamponi, ma la mole quotidiana di positivi è molto superiore a quella di marzo. Il contact tracing è la nostra forza, ma se c'erano già difficoltà allora, adesso sono ancora di più. Non abbiamo gettato la spugna, ma i numeri sono paurosi ".


Il metodo Toyota

Siccome «i numeri sono numeri», come ha rimarcato lo stesso governatore («e io non faccio né il catastrofista né Alice nel paese delle meraviglie, ma cerco di essere obiettivo»), dall'unità di crisi che ieri si è nuovamente insediata a Marghera è stata commissionata a un ingegnere gestionale la simulazione di una sorta di metodo Toyota applicato all'emergenza sanitaria. L'esperto ha analizzato la modalità più rapida per l'effettuazione del tampone, semplificando tutte le procedure ed eliminando ogni passaggio fosse possibile, in modo da ridurre lo spreco di tempo e di materiale, ad esempio processando dieci provette in un unico reagente secondo l'intuizione del microbiologo Roberto Rigoli. Risultato del calcolo: 6 minuti. Questo significa che un operatore è in grado di stilare 10 diagnosi all'ora, cioè 80 in un turno di lavoro. Quindi in una giornata come ieri sono stati necessari 385 addetti solo per processare i tamponi generati dai casi rilevati e dai loro contatti. Ma poi bisogna considerare tutta l'attività epidemiologica di intervista ai pazienti, ricostruzione dei loro rapporti familiari e sociali, monitoraggio telefonico delle loro condizioni. «Mille positivi al giorno significano altri ventimila tamponi al giorno: non stiamo gettando la spugna, ma i numeri sono paurosi», ha ripetuto Zaia. Ha aggiunto l'assessore Gianpaolo Bottacin: «I ricoveri in Terapia intensiva stanno crescendo in maniera lineare, e non esponenziale come a marzo, ma per avere la fotografia precisa bisognerebbe fare 5 milioni di tamponi al giorno...».

Zaia: «Siamo nella fase X, entro lunedì nuova ordinanza con restrizioni, non toccheremo le attività produttive» Video


App Covid Veneto

In otto mesi il Veneto è arrivato a 2.192.554 diagnosi molecolari, più altri 1,5 milioni di test rapidi. Impensabile tamponare continuamente tutti, e anche poco sensato fanno notare in Regione, considerato che alla data di ieri il 96,68% dei 13.676 veneti in isolamento domiciliare risulta privo di sintomi. È proprio a loro, asintomatici o al più pauci sintomatici, che Zaia pensava quando nel pomeriggio ha rivolto un duplice appello al Governo. Il primo: «Vengano superati i problemi di privacy e ci sia permesso di utilizzare l'app Zero Covid Veneto. L'abbiamo pronta da giugno e non l'abbiamo presentata per evitare polemiche rispetto a Immuni. Ma ribadisco che la nostra applicazione è un'altra cosa, non geolocalizza le persone, è uno strumento di biosorveglianza che serve ad agevolare la gestione dei pazienti. Agli anziani senza smartphone pensiamo noi, tutti gli altri possono scaricarla e utilizzarla con facilità». Il positivo inserisce i propri dati personali e, giorno dopo giorno, i disturbi che avverte. È il sistema a capire, in base alla tipologia e alla gravità dei sintomi, se dev'essere allertato il medico di base o se è necessario inviare a casa del soggetto l'Unità speciale di continuità assistenziale. Ecco quindi la seconda richiesta del governatore: «A livello nazionale si stabiliscano chiaramente i protocolli farmacologici e di cura efficienti per la terapia domiciliare e nei primi giorni, perché è quella che ci evita i ricoveri. L'errore sarebbe pensare di ospedalizzare tutta questa massa di sintomatici lievi. Se poi venissero anche validati i test in autosomministrazione, tutto sarebbe ancora più semplice». 

Covid, parla il professor Palù: sintomatici, contagio e pandemia mediatica Video

Mancano i medici

In attesa di risposte, il Veneto continua a stazionare nella fase di allerta azzurra, con 67 ricoverati in Terapia intensiva. «Quando arriveremo a 151, riattiveremo i dieci Covid Hospital», ha confermato il leghista, anche se il senatore dem Vincenzo D'Arienzo l'ha invitato ad anticipare i tempi («Credo ci siano tutte le condizioni per farlo adesso»). I magazzini sono riforniti, a mancare sono però i medici. «Resto convinto ha detto Zaia che i laureati non specializzati debbano andare in corsia, come il dottor Carlo Santucci, che ha salvato una donna su un treno dopo 40 minuti di massaggio cardiaco. Comunque abbiamo chiesto di poter svolgere corsi brevi per intensivisti. Quanto agli infermieri, li stiamo assumendo, anche se stanno migrando dalle case di riposo». Monito di Simonetta Rubinato (Veneto Vivo): «Se Zaia ruba infermieri alle Rsa, a pagare saranno gli ospiti».

Video

Ultimo aggiornamento: 12:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci