MESTRE - Marko Bakovic verrà trasferito in ospedale a Spalato. Il giovane calciatore, rimasto vedovo dopo la morte della moglie Antonela nel tragico incidente del cavalcavia del 3 ottobre, sabato pomeriggio lascerà l’ospedale di Mirano, in cui è ricoverato da dieci giorni per avvicinarsi a casa.
LA SPOSA
Ora che il quadro clinico lo vede fuori pericolo potrà affrontare il decorso vicino a casa. La moglie Antonela, tra le vittime della tragedia, è tornata in patria mercoledì: la salma è stata rimpatriata. Si aspetterà anche il ritorno di Marko per l’organizzazione del funerale, il 9 ottobre la città natale della ragazza, Salona, ha proclamato il lutto cittadino. Marko lavora nell’edilizia,
Antonela faceva la modella: lui di Spalato con un diploma turistico e lei di Salona con una licenza artigianale, si erano sposati il 10 settembre, un mese fa. Il trasferimento negli ospedali in patria è una scelta naturale che stanno seguendo anche gli altri pazienti usciti dall’area critica: Lasceranno in giornata l’ospedale di Treviso infatti i due fratellini tedeschi, di 4 e 13 anni, che verranno trasferiti nella struttura sanitaria di Lipsia per essere avvicinati ai loro familiari.
IL BILANCIO
Al momento i feriti nella tragedia del bus caduto dal cavalcavia ricoverati negli ospedali veneti sono 13. Sei di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive), cinque nei reparti di chirurgia, uno in pediatria, uno in neurochirurgia. Sono dieci gli adulti (sei donne e quattro uomini), e tre i minori (due bambine e un bambino). Sono sei gli ucraini, quattro i tedeschi e due gli spagnoli oltre al giovane croato. A Mestre i pazienti sono quattro, tre ucraini (due donne di 40 e 43 anni, un uomo di 39), e una donna tedesca le sue condizioni sono migliori rispetto a prima. A Treviso la famiglia tedesca (i due fratellini di 4 e 13 anni) e un adulto di 33 anni. I due fratellini verranno trasferiti nella giornata di oggi all’ospedale di Lipsia.
All’ospedale di Padova sono ricoverati cinque pazienti, tre di nazionalità ucraina (una donna di 29 anni, una bambina di 4 e la madre di 33 anni, in decorso regolare), due di nazionalità spagnola: una donna di 52 anni in condizioni critiche, il marito, di 50 anni, in decorso regolare. La bambina ucraina di 4 anni è ancora in condizioni critiche, ma definite stabili dai sanitari. In miglioramento risulta invece la giovane donna ucraina di 29 anni: con molta probabilità verrà dimessa nelle prossime ore dalla terapia intensiva.