Slot e ludopatia, piaga in aumento. Scatta la controffensiva dei sindaci

Martedì 24 Settembre 2019 di Melody Fusaro
Nel territorio dell’Ulss 3 Cavarzere, Chioggia e Quarto d’Altino sono i tre Comuni con il maggior numero di slot
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Stando alla diffusione delle “slot”, a Cavarzere e Chioggia, insieme a Quarto d’Altino, i giocatori d’azzardo hanno più possibilità di scelta. Secondo il report dell’Osservatorio locale dipartimento dipendenze diffuso ieri in occasione della Conferenza dei sindaci, sono questi i tre Comuni dell’Ulss 3 con il “tasso dell’offerta di gioco” più alto. Il picco di “punti gioco” in proporzione agli abitanti è a Cavarzere che attualmente ne offre 29,7 ogni 10mila residenti, seguita da Chioggia con 22,25 e Quarto con 18,53. Dal lato opposto della classifica dei ventitré comuni della conferenza dei sindaci, ci sono invece Santa Maria di Sala (6,19 ogni 10mila abitanti), Marcon (6,30) e Stra (6,55). In tutto, nel territorio dell’Ulss 3, si trovano 12,38 alternative per l’azzardo ogni 10mila persone. Dato in linea con il  capoluogo: il Comune di Venezia ne ha 12,82. La media nazionale però è più bassa (10,56) così come quella regionale (10.41), nonostante in Veneto, si stima, nel 2018 siano stati giocati circa 50 miliardi di euro, quasi la metà dei poco più di 100 miliardi totali giocati in tutta Italia. 
PIÙ GIOCATORI «La situazione dell’Ulss 3 si presenta lievemente superiore alla media sovraregionale e nazionale - recita l’analisi del responsabile del progetto per la prevenzione della dipendenza da gioco d’azzardo, Ermanno Margutti - ma non è uniforme nel territorio, essendovi una punta rilevante nel “distretto 4”». La media di 23,13 del “distretto 4” (Chioggia, Cavarzere e Cona) scende al 12,58 nei distretti 1-2 (Marcon, Quarto e Venezia) e al 9,55 nel distretto 3 che comprende tutti i comuni di Miranese e Riviera. «In questo contesto - continua il report - ancora di più si evidenzia la necessità di predisporre strumenti e interventi per governare il fenomeno». Sul punto si sono confrontati ieri i sindaci che, riuniti in conferenza, hanno raccontato le loro diverse esperienze. 
L’INIZIATIVA Il Piano aziendale gioco d’azzardo patologico promosso dalla Regione ha l’obiettivo di attuare iniziative che possano in qualche modo ridurre l’impatto negativo della diffusione del gioco e il piano dell’Ulss 3 è diviso in tre aree di intervento: governance, prevenzione e cura e riabilitazione. Oltre a costituire un tavolo di coordinamento scientifico per il monitoraggio, si punta a promuovere incontri di sensibilizzazione e informazione sui meccanismi che favoriscono la dipendenza. Altre iniziative riguardano invece il potenziamento di attività (numero verde e volantini da distribuire nei luoghi sensibili e nei bar, tabaccherie ed esercizi in cui si trovato i videogiochi) per venire in contatto con i giocatori e i loro familiari. Anche gli esercenti saranno formati con dei corsi specifici pensati per individuare i casi di dipendenza. Il servizio dipendenze prevede inoltre, tramite il finanziamento regionale, anche un potenziamento dell’accessibilità, dell’offerta e delle tipologie di cura, con consulenze individuali e di gruppo. 
Intanto, se quasi tutti i Comuni hanno predisposto regolamenti per limitare le aperture di sale gioco, nel comune di Venezia intanto si prosegue con l’iniziativa di sensibilizzazione e di premiazione per chi rinuncia alle slot. L’assessore Simone Venturini ha consegnate un aventina di targhe “no slot” nei bar, ristoranti e pasticcerie della città e altre premiazioni sono in calendario. 
Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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