Troppi furti nei negozi, 190 denunce. Scatta la stretta: videosorveglianza collegata alle forze dell'ordine

L'anno scorso 35 reati in più rispetto ai numeri del 2022. Partendo da questi dati, la Prefettura ha deciso di imprimere una svolta

Sabato 13 Aprile 2024 di M.A.
Troppi furti nei negozi, 190 denunce. Scatta la stretta: videosorveglianza collegata alle forze dell'ordine

PORDENONE - Si è parlato spesso della percezione. E si è usato un giro di parole teso quasi a giustificare: l'insicurezza in centro a Pordenone è più percepita che reale. Poi però sono arrivati i numeri a scremare il concetto e a riportare l'ago della bussola nella giusta posizione. Non si tratta solo di percezioni. I reati predatori (principalmente furti, ma anche qualche rapina) l'anno scorso sono aumentati di molto in tutta la provincia di Pordenone. Nel 2023 sono state catalogate 190 denunce, contro le 155 dell'anno precedente. Nel 2021 gli episodi erano stati 146 e nell'anno pre pandemia, cioè il 2019, se ne erano contati 188. Si tratta quindi del record degli ultimi quattro anni. E proprio partendo da questi dati, la Prefettura ha deciso di imprimere una svolta, siglando un protocollo con le associazioni di categoria dei commercianti e le forze dell'ordine per favorire l'installazione di sistemi d'allarme e videosorveglianza direttamente collegati con le sale operative di Polizia e carabinieri.


La svolta in via Mazzini

Via Mazzini a Pordenone è stata forse il simbolo del problema. Brutte frequentazioni, piccoli reati, una situazione turbolenta. «Ma con un'azione incisiva - ha detto il prefetto Natalino Domenico Manno - abbiamo riportato la tranquillità». Azione incisiva come si propone di essere quella derivata dai protocolli firmati ieri, figli di un accordo tra la Confcommercio e il ministero dell'Interno. In sostanza, le associazioni di categoria pordenonesi (ieri presenti Mario Marini per Confesercenti e Fabio Pillon per Ascom) si faranno promotrici nei confronti dei commercianti della possibilità di acquistare e installare dei sistemi di allarme e di videosorveglianza collegati in tempo reale con Polizia e carabinieri. «Per garantire - ha spiegato il questore, Giuseppe Solimene - sia la prevenzione che l'intervento diretto». «Un'iniziativa encomiabile», l'ha definita il comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Spinola.

Videosorveglianza collegata alle forze dell'ordine

Il sistema di videosorveglianza dovrà essere in possesso di determinati requisiti per poter essere connesso in tempo reale con le sale operative delle forze dell'ordine.

E l'acquisto dovrà essere finalizzato dai singoli commercianti. Che però non saranno lasciati soli a compiere l'operazione. Il prefetto Manno, infatti, ha garantito la possibilità di attingere a dei fondi ad hoc collegati a dei bandi figli dei nuovi Distretti del commercio. Si potrà arrivare anche a contributi pari alla metà del costo complessivo dei dispositivi di sicurezza. La cabina di regia dei protocolli e dell'operazione in sé rimane della Prefettura. «Rafforziamo il livello della sicurezza partecipata - ha detto ieri il prefetto Natalino Domenico Manno - e l'obiettivo è quello di migliorare anche la percezione sul territorio, con specifico riferimento al Pordenonese. L'aumento dei reati c'è stato e questo purtroppo influisce sulla sensazione di insicurezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci