Ilnor, gli ex operai vogliono rilevare la fabbrica chiusa e salvare il posto

Martedì 17 Settembre 2019 di Renzo Favaretto
una protesta alla Ilnor
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SCORZÈ (VENEZIA) - Il sindaco di Scorzè Nais Marcon ha confermato ufficialmente in consiglio comunale che alcuni operai si sono rivolti all’amministrazione comunale per contattare gli Eredi Gnutti Metalli di Brescia ed eventualmente porre le basi per acquisire parte della ex Ilnor di Gardigiano. 
Se l’ipotesi andasse in porto si aprirebbe qualche squarcio di speranza per la riconversione, a due anni dalla chiusura della fabbrica di semilavorati e leghe speciali che nel 2015 aveva in organico oltre 140 dipendenti. La dichiarazione del sindaco Marcon è arrivata a seguito di una interrogazione del gruppo consiliare del Pd, che aveva chiesto alla prima cittadina di chiarire alcuni aspetti legati all’ex stabilimento al fine di sollecitare l’Amministrazione comunale ad attivarsi per promuovere accordi con aziende del territorio e favorire la ricollocazione dei lavoratori ex-Ilnor.
«La situazione è rimasta inalterata dalla sua chiusura - ha spiegato il sindaco Marcon – a parte la recente iniziativa di un gruppo di operai che a giugno volevano contattare Egm Group di Brescia. Sarebbe loro desiderio acquisire parte della fabbrica, in particolar modo tutto il settore che riguarda la parte finale della linea di lavorazione».
Nel mese di agosto gli operai hanno potuto così fissare un appuntamento con la dirigenza e pare che la discussione sia stata proficua, anche se il problema sarà come trovare i fondi per acquisire quel “pezzetto” di azienda.
Per questo pare si siano rivolti all’Api, Associazione piccole e medie industrie, per ricevere un aiuto e trovare degli acquirenti, estendendo le ricerche anche a livello europeo. Si vorrebbe trovare così una soluzione per avviare parte della fabbrica, anche se i macchinari ormai sono fermi da due anni e chiaramente hanno perso almeno una parte del loro valore. Il sindaco ha anche affermato che tutti gli operai in organico dell’ex Ilnor, tranne 10 unità, hanno nel frattempo trovato un altro impiego e solo alcuni hanno un lavoro a contratto temporaneo.
Anche sotto l’aspetto ambientale, rispondendo a un’altra questione sollevata dal Pd, attualmente non ci sarebbe nulla da temere se non per lo smaltimento di olio idraulico che si trova all’interno di alcune centraline.
Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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