Primo maggio, gli studenti regalano rose ai lavoratori in servizio: «Il messaggio che vogliamo lanciare è forte»

Lunedì 1 Maggio 2023 di Redazione web
Primo maggio, rose dagli studenti al lavoratori in servizio: «Il messaggio che vogliamo lanciare è forte»

Primo maggio, la Rete degli Studenti Medi del Veneto insieme all'Unione Universitari e alla Filcams Cgil hanno riproposto nelle varie città venete, l'iniziativa "Pane e Rose", un'azione volta alla consegna di rose ai lavoratori dipendenti in turno anche durante questa giornata di festa, per denunciare una cultura del profitto che non si arresta neppure durante una festività istituita proprio nel nome di questi stessi lavoratori. «È una pratica che riproponiamo perchè riteniamo sia incisiva e simbolicamente potente - afferma Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto - Il nome e la scelta dell'elemento del fiore provengono da una protesta risalente al 1912, ricordata attraverso lo slogan Pane e Rose e messa in atto dai lavoratori di un'industria tessile a Lawrence, che protestarono contro il taglio dei salari chiedendo la possibilità non soltanto di sopravvivere, ma di avere una retribuzione sufficiente anche a potersi godere le gioie della vita. Riproporre la storia di questo sciopero ci sembra emblematico, il mondo del lavoro ad oggi è ancora troppo spesso legato a dinamiche di tossica competitività e meramente volte al profitto ed è evidente soprattutto nel contesto delle nuove generazioni. Proprio noi giovani, infatti, siamo destinati a lavori precari, spesso sottopagati e sminuiti in maniera classista, per poi ricevere critiche ed essere additati come incapaci e scansafatiche.  Per questo ci avete visto durante gli anni passati e ci vedrete negli anni futuri nelle città della nostra Regione, per supportare una Festa dei lavoratori che valga per tutti e che assicuri tutele e sussidi reali, occasione di ragionamenti e ripensamenti collettivi».

A Treviso

«Anche quest'anno a Treviso siamo andati a consegnare una rosa ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno lavorando pur essendo il 1 maggio, per far sentire la nostra vicinanza e solidarietà e per denunciare come questo sistema opprimente e basato sulla precarietà non può essere sostenuto nel tempo», spiega Annavaleria Steni, della Rete degli Studenti Medi di Treviso.

A Venezia

Al centro commerciale Porte di Mestre l'iniziativa di "pane e rose" mentre pensionati, lavoratori e studenti  sono a Mira per la piazza dell primo maggio. «Un primo maggio come sempre al fianco dei lavoratori, di chi può manifestare e di chi è costretto a lavorare anche in questo giorno. Perché il mondo del lavoro non è il nostro futuro ma una realtà con cui fare i conti e per cui lottare ogni giorno. Per noi e per tutti i giovani che si trovano a dover accettare per necessità lavori precari, senza tutele e senza riconoscimenti - dichiara Marco Dario, studente di udu Venezia - Il primo maggio per noi è il simbolo di una lotta che va condivisa con i lavoratori per combattere la narrazione imposta che vede i giovani accettare un mondo del lavoro precario e con sempre meno tutele.

Il mondo del lavoro comprende anche noi e non smetteremo mai di lottare per i nostri diritti. Non da soli ma assieme a chi il diritto al lavoro lo tutela ogni giorno».

A Vicenza

«Questo progetto, che prende il nome dalla celebre frase "Vogliamo il pane ma anche le rose", consiste nel portare delle rose ai lavoratori che devono svolgere la propria professione anche il primo di maggio. Siamo contenti di poter portare avanti un’iniziativa come questa, soprattutto per l’effetto positivo che ha sulla comunità in un giorno così importante - dichiara Giuseppe Rigobello, presidente di Fornaci Rosse». «Viviamo in una società dove la nostra generazione viene sfruttata, e lasciata con una prospettiva di quasi totale disoccupazione. Oltre a ciò la retorica de “I giovani non vogliono lavorare” è deleteria. La necessità di cambiamento è palpabile e anche per questo troviamo importante partecipare a eventi come questo, in appoggio ai lavoratori e alle lavoratrici», conclude Anna Tomasi, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Vicenza.

 

Ultimo aggiornamento: 13:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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