Musile. L'ultimo saluto a Tommy, scomparso tornando a casa domenica all'alba: «Ragazzo dal sorriso contagioso»

Venerdì 14 Luglio 2023 di Emanuela Furlan
L'ingresso in chiesa della bara di Tommaso Cattai portata dai suoi amici

MUSILE (VENEZIA) - Nessun amico è voluto mancare per salutare per l'ultima volta Tommaso Cattai. Nella chiesa parrocchiale di San Donato, gremita ieri mattina anche nell'intero sagrato, in tantissimi hanno preso parte al funerale del giovane di 22 anni che ha perso la vita domenica scorsa in un tragico scontro stradale a Jesolo in cui è deceduto anche Mattia Pavanetto di 23 anni.

Tra loro, un centinaio di giovani, in maglietta e abiti neri, le lacrime nascoste dietro gli occhiali scuri. In quattro hanno accompagnato a braccia il feretro di Tommaso coperto di rose bianche e gialle all'entrata e all'uscita dalla cerimonia funebre, stringendosi in un ultimo abbraccio all'amico.

LA CERIMONIA

Funerale solenne, nella città listata a lutto, con le immagini del nastro nero sulle vetrine dei negozi del centro, chiusi. Preceduti dal gonfalone del Comune di Musile, sono intervenuti con la fascia tricolore il sindaco Silvia Susanna con l'amministrazione e i sindaci Alberto Teso di San Donà e Christofer De Zotti di Jesolo.

A ricordare chi era Tommaso sono state due cugine. «Ci piaceva tanto giocare a calcetto a casa tua. Quante partite abbiamo fatto e quante ce ne hai fatto perdere - ha ricordato - Non perdevi occasione per divertirti e farti riconoscere. Quante marachelle hai fatto anche a casa di nonna Laura assieme a tuo fratello Filippo. Interi pomeriggi passati a giocare in giardino». «Piano piano quel bimbo vivace e spiritoso è diventato un uomo - ha aggiunto l'altra cugina - Per noi sarai sempre il ragazzo dal sorriso contagioso, circondato da tanti amici che come noi hanno apprezzato il tuo essere disponibile, solare e intraprendente. Siamo orgogliosi della persona che sei diventato. Sarai sempre con noi. Ti vogliamo bene, veglia sempre su di noi. Buon viaggio Tommy», ha concluso.

LEGAME TRAGICO

Il destino di Tommaso e Mattia, "stroncati in un'età in cui tutto dice vita, esuberanza di via", è stato accennato dal parroco don Flavio Zecchin, che ha officiato il funerale assieme a don Massimo, salesiano nel cui istituto aveva studiato Tommaso. «In questo momento non abbiamo parole per consolare» ha detto il parroco. La citazione degli antichi greci "Muore giovane chi è caro agli dei" è stata l'esordio dell'omelia di don Flavio. «Mai come ora questa frase mi sembra vuota - ha sostenuto - anzi un po' offensiva verso il dolore di chi perde un caro da giovane, una morte tragica in una curva della strada. Cosa possono mai significare queste povere parole umane di fronte alla tragica realtà di questa bara. Al di là delle condoglianze che possiamo farci, alla compassione impotente che possiamo dimostrare, le parole degli uomini perdono vigore davanti al mistero della morte" ha proseguito il parroco. Sul sagrato della chiesa, nell'ultimo saluto a Tommaso, i suoi amici hanno lasciato andare verso il cielo i loro palloncini bianchi, tra l'applauso dei tanti presenti.

Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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