«Andiamo a dormire a Jesolo nell'hotel di mio papà». Le ultime parole di Mattia a un amico prima di morire con Tommaso in quel maledetto schianto

Martedì 11 Luglio 2023 di Davide De Bortoli
«Andiamo a dormire a Jesolo nell'hotel di mio papà». Le ultime parole di Mattia a un amico prima di morire con Tommaso in quel maledetto schianto

MUSILE - «Andiamo a dormire a Jesolo nell'hotel di mio papà». Sono le parole con cui Mattia Pavanetto, assieme all'amico Tommaso Cattai, sabato ha salutato Christian Nonnato, titolare del bar "All'improvviso" di Croce, l'ultimo con tutta probabilità ad aver visto i due giovani prima del tragico incidente in via Piave Nuovo.

Nonnato, 31 anni, li conosceva bene entrambi.

LA CENA IN SAGRA

Vive a Croce da sempre e lo scorso febbraio con il socio Enc Calamani ha rilavato il bar in centro alla frazione per rilanciare l'attività. Il gruppo di amici di Tommaso e Mattia aveva cenato alla sagra parrocchiale, per poi passare il resto della nottata nel locale di Christian ed Enc, dove avevano continuato a far festa, con quella voglia di stare assieme che è tipica dei giovani.

IL BRINDISI

«Abbiamo fatto tutti insieme un brindisi spiega Nonnato durante la serata c'era grande euforia, la sagra paesana la senti». E anche dopo che la musica si era spenta erano rimasti all'esterno del locale. «Dopo l'orario di chiusura si erano sistemati nel chiosco esterno a chiacchierare mentre noi facevamo le pulizie».

FINE SERATA

Dopo il lavoro anche Nonnato si è concesso un momento di relax, sedendosi a parlare con loro. «All'inizio Mattia e Tommaso pensavano di andare al Marina Club a Jesolo spiega , poi ci siamo intrattenuti ancora, eravamo in pochi, tre ragazzi del loro gruppo, due clienti e un amico. Ormai non era più orario per andare a Jesolo, dove anche i locali pubblici stavano chiudendo. Mattia ci ha detto: "Andiamo a fare un giro a Jesolo lo stesso, dormiamo nell'albergo di mio papà"».

L'ULTIMO SALUTO

Nonnato, un po' da fratello maggiore, si è sentito di dare un consiglio. «"Ma dove andate che abitate qui vicino?" ho detto a entrambi ho insistito un po': attenti al ritiro della patente. Mi hanno risposto che erano tranquilli. Non avevano bevuto, erano in condizione di guidare, in effetti stavano bene. Quando cresci pensi in modo diverso, sei prudente, ma alla loro età anch'io ragionavo così, non pensi sempre al peggio». Un giovane di 20 anni si sente il mondo in mano. «Quanto li ho salutati erano le 5.25, lo ricordo con precisione perché ho inviato un messaggio. Sono l'ultimo che li ha visti. Sono saliti in auto quando anch'io stavo partendo. Io mi sono diretto a casa, loro verso Jesolo e il destino».

FESTA ANNULLATA

La comunità di Musile è molto scossa della tragedia: tra i segni tangibili, ieri il titolare del Kiosko Cristian Driusso ha annullato i festeggiamenti previsti per il 10° anniversario del locale della zona sportiva. «Sono sconvolto a livello personale, conoscevo le famiglie dei ragazzi», dice.

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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