VENEZIA - E intanto torna l’acqua alta. Il centro di previsione Maree del Comune di Venezia annuncia per stasera un picco di 95 centimetri alle 22.10, che potrebbero diventare 105 alle 22.50 di domani. Non è granchè, ma è agosto, e l’autunno è dietro l’angolo.
E se ieri è saltato il previsto test alla bocca di porto di Malamocco, per la mancanza di personale delle ditte che assicurano la sorveglianza e la guardiania alle bocche di porto, si infiamma lo scontro occupazionale e sul futuro della grande opera.
Il deposito del concordato fallimentare e la nomina di altri due commissari, che lavoreranno fianco a fianco del liquidatore del Consorzio Massimo Miani, rischia di rallentare ulteriormente una vertenza già allo stremo, con i cantieri fermi ormai da gennaio.
«Ai di là delle inaccettabili ricadute sui lavoratori, questo vuole dire il blocco totale del completamento dei lavori del Mose - scrivono in una nota congiunta i segretari generali di Cgil Cisl e Uil - nonché la mancanza dei controlli sull’inquinamento della Laguna di Venezia. Cresce, inoltre, il rischio che vengano meno le condizioni, all’avvicinarsi dell’autunno, per la alzata in sicurezza delle paratoie con gli immaginabili quanto inaccettabili pericoli per la città. I lavoratori, la città di Venezia e la sua Laguna rischiano quindi di pagare per responsabilità che vanno addebitate a chi ha gestito negli anni scorsi le aziende e a chi non è intervenuto in tempo per risolvere i problemi che si stavano delineando».