San Marco, il caos nella gestione delle barriere per proteggere la Basilica dall'acqua alta

Lunedì 8 Gennaio 2024 di Marta Gasparon
Acqua alta a San Marco

VENEZIA - Finora problemi non ce n'erano mai stati. Ma la giornata di festa del 6 gennaio ha messo in evidenza per la prima volta, a poco più di un anno dal completamento della barriera in vetro a protezione della Basilica, tutte le fragilità di un accordo informale che sabato è venuto meno, provocando l'allagamento del nartece. Il motivo: le ferie delle maestranze di Renzo Rossi Costruzioni, l'impresa che insieme a Kostruttiva ha realizzato la recinzione e che, con un'intesa verbale tra il compianto Renzo Rossi e la Procuratoria, solitamente si occupa di installare i panconi in acciaio posti nei sei ingressi della cattedrale veneziana, per un'ermeticità totale. Le lastre in vetro sono fisse, ma le paratoie no e necessitano di essere montate e smontate per consentire il passaggio. Nessuno però sabato lo ha fatto, nonostante le previsioni del Centro Maree avessero annunciato l'acqua alta. La stessa che ha raggiunto un picco di 97 cm verso le 6 del mattino.
All'indomani della vicenda Kostruttiva, che con Renzo Rossi Costruzioni ha terminato la recinzione a fine ottobre 2022, sottolinea come «l'obbligo di installare i panconi in realtà non spetti alle imprese».

E che se nell'arco di più di un anno gli operai se ne sono occupati, garantendo all'edificio di rimanere all'asciutto, è solo per una «forma di cortesia da parte di Renzo Rossi» - riferisce il direttore tecnico di Kostruttiva, Stefano Tosini - poiché i suoi addetti ai lavori erano e sono tutt'ora alle prese con gli interventi in Piazza.

IL PROTOCOLLO CHE NON C'E'
«Un protocollo non c'è, non è mai stato sottoscritto, anche se l'ho visto circolare in bozza spiega Tosini . Sì, in questi mesi all'installazione dei panconi si sono dedicate le maestranze, sotto la sorveglianza della Procuratoria. Ma non per un obbligo dettato da un contratto». Da qui l'inghippo che ha portato all'allagamento dei marmi del nartece, suscitando un'indignazione sui social rincorsasi per ore. «Un conto è fare un favore, un altro è il vincolo contrattuale continua il direttore tecnico, precisando come gli operai siano in Piazza anche il sabato dal quale deriverebbe una reperibilità di giorno e di notte. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Domani (oggi, ndr) ci incontreremo con Renzo Rossi Costruzioni e faremo il punto. Da un semplice piacere al rischio di essere visti come i responsabili di quanto successo, non è il massimo. Non so dire se ci accolleremo l'incarico anche per il futuro, lo verificheremo nelle prossime ore». Di certo c'è che predisporre i panconi non è cosa complicata.

IL SISTEMA
«Il meccanismo è lo stesso di quello dei negozianti con le paratie delle loro botteghe», dice Tosini, che ricorda come le due imprese abbiano nel frattempo sottoscritto un contratto valido per il 2024 con Consorzio Venezia Nuova e stazione appaltante (ossia Provveditorato alle Opere pubbliche) per la manutenzione ordinaria delle opere elettromeccaniche, dal valore indicativo di 300mila euro annui. Se il "protocollo fantasma" pare debba essere approvato da Comune, Provveditorato e Procuratoria, dal canto suo l'assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, evidenzia come le barriere in vetro non siano di competenza dell'amministrazione. Ieri intanto i panconi hanno svolto la loro funzione. «Considerando che di domenica i cantieri in Piazza sono fermi commenta il presidente di Kostruttiva, Devis Rizzo presumo se ne sia occupato il personale della Basilica. Domani (oggi, ndr) invece, col rientro in cantiere, penso torneranno a farlo le maestranze di Renzo Rossi Costruzioni. L'accordo finora ha funzionato sulla scorta del buonsenso».
 

Ultimo aggiornamento: 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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