Nessuno installa le paratoie contro l'alta marea: sott'acqua la Basilica di San Marco

Domenica 7 Gennaio 2024 di Marta Gasparon
L'Acqua alta in Basilica

VENEZIA - Epifania bagnata per la basilica di San Marco, ieri trovatasi costretta a fare i conti con un’alta marea arrivata a lambirne il nartece, nonostante non si siano registrate misure eccezionali. Sono infatti bastati 97 centimetri, che hanno raggiunto il picco alle 6, a causare non pochi disagi ad uno dei simboli indiscussi di Venezia, visitato da centinaia di turisti ogni giorno. E il motivo non è legato ad un cattivo funzionamento del recinto in vetro appositamente realizzato per tenere la Basilica all’asciutto nelle giornate in cui il Mose non viene sollevato, quanto piuttosto alle paratoie in acciaio (o panconi) mobili normalmente collocate tra le barriere in vetro, nei punti d’ingresso della cattedrale veneziana, in caso di acqua alta.

Il tutto per assicurare un’ermeticità totale.


PORTE APERTE
Paratoie che tuttavia ieri mattina, complice la festa dell’Epifania, non sono state installate dagli addetti ai lavori, e cioè dagli operai di Kostruttiva e Renzo Rossi Costruzioni, le imprese che hanno portato a compimento l’intera opera poco più di un anno fa.
«A predisporre le paratoie di solito sono loro – conferma il primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, il cui incarico sta per volgere al termine –. Sì, il nostro personale è sempre presente e l’operazione potrebbe essere condotta anche da loro, poiché non è nulla di difficile. Ma evidentemente, soprattutto quando lavorano in determinate giornate, proprio come quella di ieri, hanno già parecchie mansioni di cui occuparsi. Con buona probabilità si aspettavano che arrivassero gli altri a completare l’operazione, però così non è stato». 
Non c’è polemica nelle parole del primo procuratore («in occasione del 6 gennaio si può anche comprendere che qualcuno possa rimanere a casa, di riposo»), ma soltanto la semplice constatazione che proprio il mancato posizionamento tempestivo dei panconi è stato la causa della situazione poi verificatasi. Oltretutto in una mattinata in cui la Basilica è rimasta aperta non solo ai turisti in visita ma anche ai fedeli che hanno voluto prendere parte alla tradizionale Messa solenne celebrata dal Patriarca Francesco Moraglia alle 10.


ACQUA DENTRO
L’attraversamento del tratto lambito da una manciata di centimetri d’acqua salmastra, quello che collega la Piazza all’interno dell’edificio sacro, è stato comunque garantito dal posizionamento di una passerella, accanto alla quale si potevano notare proprio le paratoie in acciaio “parcheggiate”, in attesa di svolgere la propria funzione. Le stesse che raggiungono un’altezza di una quarantina di centimetri e che in caso di necessità e circostanza emergenziale potrebbero essere anche sovrapposte l’una sull’altra.

Se da un lato gli addetti delle imprese che hanno svolto i lavori del recinto in vetro non c’erano, dall’altro il personale della Basilica ha cercato in qualche modo di rimediare al problema. 
«Sono stati chiamati per mettere a posto le cose, installando i panconi, tuttavia l’acqua era ormai presente. Fortunatamente non abbiamo avuto a che fare con una mareggiata significativa e la gente ha voluto raggiungere la Basilica per poter celebrare una delle giornate più importanti dell’anno. Purtroppo – continua Tesserin – le condizioni meteorologiche degli ultimi tempi non ci danno la possibilità di stabilire con assoluta certezza quale altezza raggiungerà effettivamente la marea. Basta che da 80 cm si arrivi ad un metro e qualche inevitabile disagio non può che verificarsi».


MANCA UN MILIONE
Va ricordato come le barriere in vetro – i cui lavori hanno preso il via nell’agosto 2021 e inaugurate nel novembre 2022 alla presenza, fra gli altri, del ministro Matteo Salvini – siano costate complessivamente circa 5 milioni di euro, di cui oltre un milione che tarda ad arrivare. Una questione sollevata solo poche settimane fa dal presidente di Kostruttiva, Devis Rizzo, che ha sottolineato come i pagamenti vengano effettuati dal Consorzio Venezia Nuova, che a sua volta riceve la somma stabilita dal Provveditorato alle Opere pubbliche. Ed è proprio il primo che finora non ha ancora ottenuto la cifra che andrebbe destinata alle due imprese per il lavoro svolto, suscitando non pochi malumori.

Ultimo aggiornamento: 18:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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