Mestre. Allarme degrado, strada del centro presa d'assalto dagli sbandati. Residenti furiosi: «A rischio l'incolumità nostra e dei turisti»

Sabato 24 Giugno 2023 di Elisio Trevisan
Allarme degrado, strada del centro presa d'assalto dagli sbandati. Residenti furiosi: «A rischio l'incolumità nostra e dei turisti»

MESTRE - «La situazione è insostenibile» e per questo hanno scritto al prefetto Michele Di Bari, al sindaco Luigi Brugnaro, alla Questura, ai Carabinieri e alla Polizia Locale chiedendo interventi tempestivi. Via Carducci non è via Piave ma, se si parla di degrado, disagio sociale, insicurezza, qualità della vita sempre peggiore, si sente alla stregua della sorella maggiore con la quale è anche direttamente collegata all'incrocio con le vie Miranese e Circonvallazione. È per sostenerlo, a fronte di una paginetta di appello, hanno allegato cinque pagine piene di decine di firme di residenti e di decine di titolari di attività commerciali e professionali. Se in via Piave, dunque, si è formato un movimento che riunisce i residenti dei quartieri ritenuti più colpiti dal degrado e che lo scorso febbraio hanno già tenuto la prima manifestazione "Riprendiamoci la città" oltre a varie cene di strada, via Carducci ha deciso di mostrarsi firmando la richiesta di aiuto.

L'INIZIATIVA

Così hanno voluto dimostrare, a chi li accusa di essere sempre i soliti quattro gatti che protestano, che in realtà sono tutti, tutti quelli che vivono e animano quel tratto di strada che un po' divide in due Mestre: tra la parte sud di via Piave e dintorni che culmina proprio in via Carducci e in via Querini dove c'è la mensa dei poveri al centro di numerose polemiche sulle frequentazioni di sbandati accusati di creare disturbo alla quiete pubblica e danni alle attività economiche e agli edifici, e quella a nord di piazza Ferretto; anche se ormai le divisioni, dal punto di vista del degrado, sono scomparse dato che, partendo dalla stazione, spacciatori, tossicodipendenti, ladri, sbandati hanno conquistato buona parte della città (lasciando quasi indenne forse solo ancora Carpenedo, ma non Bissuola) e travolgendo come un'onda di tsunami la via Carducci che era una sorta di muro di separazione.

Residenti di interi condomini, negozi di ottica, tabaccherie, parrucchieri, studi dentistici e studi medici, negozi di abbigliamento e di alimentari, showroom di mobili, avvocati, bed & breakfast, bar, trattorie, ristoranti etnici, assicurazioni. Tutti si dicono «preoccupati per la sicurezza non solo dei residenti ma anche dei turisti che frequentano la zona». Segnalano «la presenza di persone sospette che vendono droga, causano risse anche violente, importunano i passanti e commettono altri reati oltre a generare situazioni di carenze igenico-sanitarie» e denunciano che questo stato di cose «è diventato una costante, e genera un clima di insicurezza e paura di conseguenze negative per la salute e l'incolumità delle persone».

LE RICHIESTE

Residenti, commercianti e professionisti di via Carducci sostengono di essere consapevoli delle difficoltà che si incontrano nell'affrontare queste problematiche, «ma crediamo sia necessario intervenire tempestivamente con misure urgenti, tra le quali l'aumento della presenza delle forze dell'ordine e di controlli mirati, il potenziamento della videosorveglianza e la collaborazione con le associazioni di quartiere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci