«Il fortino con due cancelli ci è costato 40mila euro per difenderci dagli spacciatori». Lo sfogo del condomino di via Piave 115

Sabato 22 Aprile 2023 di Emiliana Costa
«La nostra vita chiusi nel fortino con due cancelli per difenderci dagli spacciatori». Lo sfogo di Francesco, condomino di via Piave 115

MESTRE - «Ci vogliamo chiudere in una sorta di fortino medievale per tenere alla larga spacciatori e tossicodipendenti. Dalle tre del pomeriggio arrivano persone a fumare crack e a iniettarsi la dose di eroina, non ne possiamo più». A parlare è Francesco, 33 anni, uno degli inquilini di via Piave 115, il condominio che si è dotato di due cancelli anti-degrado: uno già montato all’ingresso che dà in via Col Moschin e l’altro su via Piave in arrivo entro l’estate.

Costo dell’ "impresa", quasi 40mila euro che diviso per 33 famiglie fa circa 1200 euro a testa. Una bella somma.  «Siamo disposti a tutto - continua il 33enne originario di Taranto, da dieci anni a Mestre -. Stavamo vivendo in una sorta di lockdown prolungato. Non potevano rientrare a casa dopo le 11 di sera, non era sicuro. Fuori al portone tossicodipendenti e sbandati che bivaccavano o si bucavano». 

CONDOMINI BLINDATI

E ora la vita dei condomini scorre dietro alle “sbarre” del civico 115. «Il cancello è brutto da vedere - continua Francesco che lavora al Liceo artistico Marco Polo di Venezia - sembra di stare in carcere ma ci è sembrato l’unico modo per proteggerci. La situazione in via Piave è abbastanza chiara, il degrado è all’ordine del giorno. Gli spacciatori venivano qui fuori a vendere le dosi. I tossicodipendenti poi, dopo averle consumate, lasciavano le siringhe in giro, un pericolo per i bambini che giocano a palla in cortile o per gli anziani». Il 33enne spiega che con l’installazione del primo cancello la situazione è migliorata. Adesso attendono il secondo per “chiudere il fortino”. «Com’è la vita dietro le sbarre? Si tratta di avere 2-3 chiavi in più. Avevamo anche il timore che gli sbandati potessero usare il cancello per salire negli appartamenti al primo piano. Ma non c’erano alternative, per salvarci dovevamo “blindarci”».

LUNGO ITER

«E’ due anni che pensavamo a questo progetto - continua Francesco - poi con la pandemia i tempi si sono allungati. Il secondo cancello che arriverà in estate verrà messo un po’ interno al cortile e non proprio su via Piave. E’ una richiesta dei commercianti che temono altrimenti di veder ridotto l’afflusso di clienti. In ogni caso siamo stati tutti d’accordo sull’installazione. Ci siamo fatti forza a vicenda e abbiamo deciso di pagare di tasca nostra i cancelli anti-degrado. Con l’estate la situazione peggiora, l’anno scorso è stato terribile. Notte e giorno con sbandati sotto casa. Stavolta siamo intervenuti in tempo». 
«L’altro giorno - aggiunge un inquilino che vuole restare anonimo - abbiamo trovato un tossicodipendente che si stava iniettando una dose nella giugulare. In pieno pomeriggio, con i bambini che tornano da scuola. Qui c’era un bivacco continuo, avevamo paura. E ora con il cancello ci sentiamo più protetti».

L’OK DEL COMUNE

Il progetto del “fortino Piave” è stato approvato dal Comune, essendo un passaggio su suolo privato ad uso pubblico. «La doppia entrata - ha spiegato l’assessora alla Sicurezza Elisabetta Pesce - permetteva agli spacciatori di fuggire da un lato e dall’altro. Con i cancelli si dà la possibilità alle forze dell’ordine di identificare più facilmente i delinquenti senza vie di fuga».

Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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