Mafia in Veneto, l'allarme del procuratore Cherchi: «Presenza radicata di criminalità organizzata in ogni settore imprenditoriale»

Giovedì 14 Settembre 2023
Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi

VENEZIA - «Ormai in Veneto c'è una presenza radicata della criminalità organizzata che permea, da tempo, ogni settore imprenditoriale senza distinzione di settori merceologici». È quanto riferito dal Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, alla Dda per il semestrale bilancio sulle attività di indagine e repressione delle mafie. «Abbiamo elementi - ha aggiunto - per rilevare che soggetti riconducibili alla criminalità organizzata sono presenti praticamente ovunque, dall'edilizia allo smaltimento di rifiuti, alle attività imprenditoriali più complesse e organizzate.

Su questo sicuramente gioca un ruolo determinante la scarsa attenzione culturale del problema dell'infiltrazione mafiosa negli ambienti socio-economici, che non significa necessariamente 'connivenzà ma che di fatto si tramuta sia in un inquinamento del vivere quotidiano sia nella mancata presa di coscienza reale della società civile e dei suoi organi rappresentativi».

Numerose le attività investigative e le operazioni di contrasto con arresti e condanne che mettono in luce come maggiore presenza quella della 'ndrangheta, che agisce ad ampio spettro su spaccio di droga, riciclaggio ed estorsioni. Elementi emersi dalle operazioni «Fiore Reciso», (2014-2018), «Terry», «Camaleonte», «Avvoltoio», «Hope», «Taurus» e «Isola Scaligera» nel 2020. Più recenti le operazioni «Valpolicella» e «At last». Per Cherchi in Veneto sono presenti inoltre gruppi strutturati di matrice etnica o multietnica, in prevalenza, albanesi, nordafricani e nigeriani, romeni e bulgari, maghrebini, cinesi, filippini, senegalesi e gambiani, attivi principalmente nel traffico e nello spaccio di droga. 

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