Venezia. Banchi a rotelle al macero, l'ex preside del liceo Benedetti-Tommaseo alla Corte dei Conti: danno erariale di quasi 39mila euro

Martedì 27 Giugno 2023 di Nicola Munaro
Banchi a rotelle al macero, l'ex preside del liceo Benedetti-Tommaseo alla Corte dei Conti: danno erariale di quasi 39mila euro

VENEZIA - La prima volta l’una di fronte all’altra è stata ieri a Palazzo dei Camerlenghi quando Stefania Nociti, ex preside del liceo Benedetti-Tommaseo di Venezia, è stata ufficialmente chiamata dalla procura della Corte dei Conti a rispondere di quella decisione che le costò notorietà e critiche: l’aver smaltito senza troppo riguardo quaranta banchi a seduta innovativa - vulgo, i banchi della ministra Lucia Azzolina - oltre a centinaia di forniture di mascherine chirurgiche spedite dal Ministero e decine di flaconi di gel disinfettante.

Tutto, invece di essere utilizzato per garantire la sicurezza e il distanziamento in classe, era stato donato a enti. Simbolo della decisione dell’ex dirigente del liceo veneziano, la foto che aveva fatto il giro d’Italia e aveva immortalato una chiatta per i rifiuti con il cassone pieno dei banchi a seduta innovativa.

DANNO ERARIALE

Per quelle decisioni ieri mattina la procura della Corte dei Conti ha contestato un danno erariale alla professoressa, da settembre dirigente di un istituto superiore di Casier, nel Trevigiano. Secondo i pm contabili, la dirigente dovrà risarcire allo Stato 38.598 euro: 13.400 euro per i banchi fatti portare via non rispettando le procedure, 20.861 euro per i pacchi di mascherine non utilizzati e spediti alle associazioni e 637 euro per i flaconi di gel disinfettante regalati alla Caritas. In più, altri 3.700 euro come costo di smaltimento dei banchi, fatti pagare alla scuola.
Una ricostruzione contestata ieri dagli avvocati della preside, i legali Andrea Favretto e Alessandra Amadio, che hanno depositato alla Corte una memoria nella quale spiegare come quella nella quale la dirigente scolastica si era trovata a lavorare era una fase molto confusa, senza indicazioni precise dallo Stato. Poi che nelle sue azioni mancava la volontà di fare un danno allo Stato: lo smaltimento dei banchi a seduta innovativa, così come delle mascherine e del gel, si era reso necessario per garantire la sicurezza all’interno di una scuola con spazi stretti e con le vie di fuga ostruite dai banchi accatastati (come spiegato dalla stessa preside in un’intervista a Il Gazzettino).

E poi che a pagare, eventualmente, sia anche la direttrice dei Servizi Generali e Amministrativi dell’istituto. A ordinare i banchi nell’estate 2020 era stata la reggente dell’epoca del Benedetti-Tommaseo che alla Struttura commissariale aveva chiesto 40 sedute innovative con ribalta, cioè il piano d’appoggio: ne sarebbero stati usati una trentina in Aula magna e una decina in altre aule. Era stata poi la preside Nociti, a ottobre 2021 a disfarsi dei banchi, spiegando che i banchi consegnati il 19 novembre 2020 non erano mai stati usati (salvo una prova a settembre 2021) ed erano accatastati in biblioteca, causandone la chiusura. Parole che avevano scatenato la reazione dell’ex Struttura commissariale per l’emergenza guidata da Domenico Arcuri: in una nota la Struttura smentiva attaccando: «La dirigente ha firmato il “certificato di regolare fornitura e verbale di collaudo”», quindi andavano bene. E poco importa se la versione della dirigente era quella di aver firmato «per permettere che gli operai venissero pagati». A luglio la prima udienza.

Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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