Mala del Tronchetto, imputato evaso prima dell'udienza: la "scoperta" all'apertura del processo

Venerdì 7 Luglio 2023 di Gianluca Amadori
VENEZIA Evaso un imputato dagli arresti domiciliari all'apertura del processo

MESTRE - È evaso dagli arresti domiciliari uno dei 54 imputati al processo sulla cosiddetta nuova “mala del Tronchetto”
La circostanza è emersa ieri mattina, in aula bunker a Mestre, in apertura del dibattimento, celebrato di fronte al tribunale presieduto da Stefano Manduzio. Gianfranco Sedda, 80 anni, residente ad Adria, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, era uscito per partecipare ad un processo e non ha più fatto ritorno al domicilio: da allora nessuno sa più dove sia finito.

Ma non è l’unico imputato che potrebbe sottrarsi al processo: nell’udienza di ieri la difesa ha chiesto, infatti, di non procedere nei confronti di Luca Livieri, 60 anni (anche lui accusato di concorso esterno), il quale è stato dichiarato parzialmente incapace di mente e non capace di partecipare al processo a causa di problemi psichici da una perizia effettuata nel corso dell’udienza preliminare.

Il pm Giovanni Zorzi si è opposto all’istanza dell’avvocatessa Lucia Tedeschi, ipotizzando che si tratti di una simulazione: Livieri si comporta normalmente quando è in libertà, come emerge dai colloqui intercettati durante le indagini, ha detto il magistrato della pubblica accusa, mentre è incapace quando è in carcere o si trova ad avere a che fare con magistrati e forze di polizia. 

Il Tribunale ha deciso di disporre una nuova perizia per chiarire la situazione (che sarà affidata nella prossima udienza del 13 luglio), riservandosi di decidere successivamente sull’istanza di ammissione al rito abbreviato avanzata dalla difesa.


IN CARCERE
Gli unici imputati attualmente detenuti in misura cautelare sono i due presunti capi dell’organizzazione criminale finita sotto accusa, Gilberto Boatto, 81 anni, e Paolo Pattarello, 75 anni, entrambi di Mestre, nonché il veneziano Gino Causin, 78 anni, i quali hanno partecipato all’udienza in collegamento dai rispettivi penitenziari. Pochi gli imputati presenti in aula: tra loro l’avvocatessa padovana Evita Della Riccia, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa per aver favorito Boatto e Pattarello: i suoi difensori hanno chiesto al Tribunale di dichiarare l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni telefoniche che la riguardano, che sarebbero in violazione delle norme a tutela degli avvocati le cui comunicazioni con i propri clienti non possono essere intercettate. Il tribunale si è riservato di decidere: l’operazione di trascrizione delle intercettazioni è tutt’ora in corso e non si concluderà prima della fine di settembre.

Conclusa la discussione delle eccezioni preliminari le parti hanno formulato richiesta di acquisizione delle prove: la Procura ha annunciato di voler ascoltare più di cento testimoni, tra cui i carabinieri che si sono occupati delle indagini, le vittime dei vari reati contestati nei 140 capi d’imputazione e alcuni dei componenti della banda già condannati a conclusione del processo celebrato con rito abbreviato, i quali hanno collaborato con gli investigatori. A loro si aggiungeranno i testimoni della difesa che, tra gli altri, vuole ascoltare Loris Trabujo, l’imprenditore veneziano ritenuto tra i principali responsabili, condannato in abbreviato a 12 anni di reclusione.
 

Ultimo aggiornamento: 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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