VENEZIA - «I dati sull'occupazione in Veneto registrati a settembre da un lato riflettono lo scenario di incertezza sul piano nazionale ed internazionale, dall'altro confermano le preoccupazioni degli ultimi mesi rispetto ai segnali di rallentamento economico rispecchiati chiaramente sull'occupazione». Lo afferma Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, commentando i dati sull'andamento dell'occupazione in Veneto nel mese di settembre pubblicati oggi, 13 ottobre, su La Bussola di Veneto Lavoro. «Pur rilevando che il saldo in Veneto resta positivo considerando i primi nove mesi dell'anno, con +75.000 posti di lavoro - aggiunge - il rallentamento del settore manifatturiero e industriale non è elemento di poco conto nel nostro quadro complessivo». Il report mensile indica che a settembre il saldo occupazionale nella nostra regione registra una perdita di 5.900 posti di lavoro dipendente, dato peggiore rispetto ad un anno fa (nel 2022 -4.900) e al 2019 (-2.500). Diminuiscono le assunzioni -0,8% e le trasformazioni a tempo indeterminato (-6%).
TURISMO E AGRICOLTURA AL TOP
«Sappiamo che settembre è il mese in cui si concludono i contratti stagionali e quelli a termine - commenta Donazzan -, è pur vero che la stagionalità si è prolungata grazie al meteo favorevole e settori trainanti del turismo e dell'agricoltura stanno beneficiando di questi elementi».
NELLE PROVINCE: BELLUNO PERDE
Per quanto concerne il quadro nelle province, il bilancio dei primi nove mesi del 2023 è positivo ovunque tranne a Belluno (-700 posizioni di lavoro in meno). Verona e Venezia continuano a primeggiare per incremento occupazionale e rafforzamento della domanda di lavoro (rispettivamente +1,5% e +5,5% rispetto al 2022), mentre Treviso (+7.100), Padova (+6.800) e Rovigo (+3.200) si attestano su valori inferiori rispetto al 2022, seppure sempre in terreno positivo. Il mese di settembre è invece condizionato dalla conclusione della stagione estiva e dalle relative cessazioni contrattuali, che spingono verso il basso i bilanci occupazionali di Venezia (-15.600 posizioni lavorative) e Belluno (-2.500).