Jesolo, spara al rivale nel bar per vendetta: 8 anni per tentato omicidio

Martedì 18 Aprile 2023 di Gianluca Amadori
Jesolo, spara al rivale nel bar per vendetta: 8 anni per tentato omicidio

JESOLO - Otto anni di reclusione per i reati di tentato omicidio e porto abusivo di un'arma, una pistola calibro 6.35.
È la pena che il giudice per l'udienza preliminare di Venezia ha inflitto ieri pomeriggio Absi Yassine, il ventinovenne di nazionalità tunisina che, la sera dello scorso 26 luglio, aveva trasformato Jesolo nella frontiera del West, esplodendo non meno di due colpi, ad altezza uomo, che ferirono un connazionale di 36 anni, sospettato di aver tradito il fratello facendolo finire in carcere per droga.

ATTENUANTE

L'imputato, difeso dall'avvocato Marco Borella, ha risarcito il danno provocato alla vittima e, di conseguenza, il giudice gli ha riconosciuto la relativa attenuante. Nella sentenza viene stabilito anche il diritto al risarcimento da parte del Comune di Jesolo, che però dovrà essere quantificato dal Tribunale civile.
Le indagini sull'episodio di violenza sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Venezia, secondo la quale l'azione messa in atto da Yassine era una spedizione punitiva.

LA DINAMICA

Originario della periferia di Parigi, il giovane aveva lasciato sorella e cognata in Francia nel mese di maggio per arrivare in Italia a sostenere il fratello, da poco arrestato per droga. Dopo un paio di mesi era riuscito ad identificare il connazionale che, secondo lui, aveva tradito il fratello e aveva deciso di vendicarsi.
Il momento giusto arrivò la sera del 26 luglio dello scorso anno, in via Verdi a Jesolo, all'interno di un locale, il Crazy Cocktails Mojito's dove uno dei colpi esplosi con la sua pistola colpì alla schiena un trentaseienne, provocando fortunatamente ferite non gravi. Dopo gli spari Yassine era fuggito, ma la polizia francese lo bloccò all'aeroporto Orly di Parigi dove il ventinovenne si stava imbarcando su un volo diretto a Tunisi. Prima aveva raggiunto da solo, alla guida di un'auto, la frontiera con la Francia a Ventimiglia, per poi cambiare vettura e raggiungere Parigi, convinto ormai di essere riuscito a farla franca.
L'avvocato Borella si è battuto per ottenere il minimo della pena sostenendo che l'imputato era stato aggredito da quattro persone e, dopo essere stato ferito a un braccio con un coltello, aveva raccolto la pistola caduta a uno dei quattro aggressori per poi fare fuoco.

Il pubblico ministero Christian Del Turco ha invece chiesto la condanna a 8 anni di carcere. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni.

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