JESOLO - Per evitare che passassero dalle parole ai fatti, ovvero dagli insulti alle mani, li hanno fatti viaggiare su due autobus diversi entrambi diretti a Mestre. E’ l’epilogo dell’alba di tensione che si è registrata ieri all’autostazione di Jesolo in via Equilio.
SCATTA L’ALLARME
Intuito quando stava accadendo, il personale dell’Atvo ha dato immediatamente l’allarme e allertato la forze dell’ordine. Altrettanto immediatamente il personale dell’Azienda di trasporti ha cercato di contenere i più facinorosi, chiudendo anche le porte del bus diretto a Mestre nel quale erano già saliti alcuni dei ragazzini che volevano scendere per “aiutare” gli amici ancora a terra. Anche perché, in un contesto di tensione crescente, tra i due gruppi ci sarebbe stato chi aveva cominciato a scambiarsi dei colpi. Immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di San Donà, il cui arrivo è bastato per placare gli animi ed evitare che la situazione degenerasse. Gli stessi uomini dell’Arma hanno poi identificato alcuni dei presenti e poi invitato il personale di Atvo a predisporre due distinte corse dirette a Mestre. Ad essere aggiunta è stata dunque una corsa bis che ha permesso di far viaggiare separati i due gruppi, evitando ulteriori e pericolosi contatti. Resta però l’esasperazione tra gli autisti e il resto del personale dell’Azienda di trasporti, che da tempo devono convivere, nei fine settimana estivi, con baby gang e atteggiamenti di violenza. «Alla domenica mattina – è il commento raccolto tra gli autisti Atvo – il piazzale dell’autostazione di Jesolo diventa una “polveriera”. Basta un niente per scatenare una rissa o far degenerare la situazione. E lo stesso accade il sabato sera alla stazione di Mestre. Domenica mattina c’erano questi gruppi che giravano per l’autostazione in modo strafottente, sembrava che cercassero solo un presupposto per creare problemi. Sono giovani che trascorrono la notte tra i locali e quando arrivano in autostazione si sfogano: spesso tra di loro c’è qualcuno che li filma, magari fatto tutto questo per raccogliere qualche “like” in più nei loro profili Social. La sostanza non cambia: lavorare in queste condizioni è davvero difficile».
L’APPELLO
Non a caso ad essere lanciato è un vero e proprio appello: «Nelle scorse settimane un collega è già stato aggredito – concludono gli autisti – siamo preoccupati per quello che può accadere. Giustamente si parla molto di piazza Mazzini, ma alle 6 il problema si sposta in autostazione ed è qui che vanno fatti maggiori controlli. Ieri mattina dopo il primo scambio di insulti, c’erano ragazzini che chiamavano gli amici in aiuto. Alla fine la scelta di mettere una corsa bis e farli viaggiare verso Mestre separati è stata l’unica soluzione possibile. Ma serve anche in questa zona un presidio delle forze dell’ordine».