MESTRE - Sempre meno giovani vogliono fare gli infermieri, e le preoccupazioni per il futuro della professione sono tante. È quanto emerge dai dati sulle pre-immatricolazioni dei giovani neo maturati alle facoltà universitarie, per il nuovo anno accademico, che la Uil di Venezia non esita a definire “preoccupanti”: solo 130 su 200 gli iscritti tra Mestre e Mirano e solo 32 su 100 a Portogruaro, le due sedi dell’Ateneo di Padova, che complessivamente ha, per Infermieristica, 1.050 posti a fronte di 800 domande. Il tutto in un panorama di organici già ridotti all’osso e con previsioni di turn-over sostenuto e pensionamenti. “Il mestiere deve tornare attrattivo altrimenti non avremo più infermieri nei nostri ospedali, nella sanità pubblica, ma anche negli ospedali privati e nelle case di riposo”, denunciano Francesco Menegazzi, segretario generale della Funzione pubblica, e Igor Bonatesta, coordinatore provinciale di Uil Veneto.
GLI ABBANDONI
Un vero e proprio grido d’allarme anche perché c’è da considerare che, come in tutte le università, c’è chi inizia ma poi lascia gli studi, per cui il margine si restringe: “Vuoi perché si ritirano anzitempo, vuoi perché negli anni successivi gli studenti provano ad iscriversi ad altri corsi, Medicina per prima, ma anche Fisioterapia e Tecnico di radiologia.
I BUCHI
Da una analisi della Uil mancherebbero non meno di 150-200 unità per continuare a garantire il rispetto dei minimi assistenziali. “E’ uno scenario che non è mai stato così preoccupante, per l’immediato e in prospettiva –
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