Sono quattrocento le zone di sofferenza e la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi tre anni. Mancano medici di famiglia in Veneto e le aree in affanno sono quelle più disagiate che si concentrano nel Bellunese, nell’Alto Vicentino, nelle isole e nel centro storico di Venezia. A tracciare un quadro già al limite, ma destinato a degenerare velocemente, è Maurizio Scassola segretario veneto della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale.
Medici di base: pensione, sostituzione, cosa succede in Veneto
Attualmente in Veneto ci sono 2780 medici di famiglia, «considerata l’elevata età il 20 per cento andrà in pensione entro il 2025» introduce Scassola, precisando che il rischio di perdita di dottori è anche più elevata. «Il livello di stress è notevole e siamo in difficoltà nel reclutamento di giovani dottori, non è più un lavoro attrattivo: i laureati in medicina preferiscono intraprendere altre specializzazioni» spiega sottolineando la necessità di riorganizzare la Medicina generale nel territorio regionale.
Quando vanno in pensione i dottori
«L’età media di pensionamento dei medici di famiglia in Veneto è di 68 anni - spiega Scassola - ora stanno attuando un disegno di legge per innalzare l’età a 72 anni, ma con questi livelli di impegno temo che l’adesione non sarà alta». Inoltre in alcune province venete i dottori superano già il massimale di pazienti. Per norma possono seguire fino a 1.500 persone, se il professionista offre la sua disponibilità questa soglia può essere elevata. «Nelle province di Verona e Padova ci sono medici che hanno 1700-1800 utenti con punte che sfiorano i duemila pazienti». Cifre che possono aumentare «solo se il medico viene affiancato da un adeguato numero di amministrativi e infermieri pure questi, tra l’altro, difficili da reperire».
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