Hotel Palladio a Venezia, affitto rinnovato fino al 2079 ma senza gara. L'Anac chiede spiegazioni Foto

Lunedì 13 Dicembre 2021 di Michele Fullin
Hotel Palladio a Venezia, affitto rinnovato fino al 2079 ma senza gara
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VENEZIA - Un tempo (siamo nel tardo Rinascimento), qui venivano ospitate le ragazze in età da marito, ma troppo povere per avere una dote, per evitare che finissero nel giro della prostituzione. Oggi una parte del complesso delle Zitelle, nell'isola della Giudecca, è diventata un prestigioso hotel con vista su San Marco, palazzo Ducale e la Salute. Ogni finestra, per chi vi si affaccia, è un quadro del Canaletto e la proprietà è dell'Ipav, grande istituto che si occupa soprattutto dell'assistenza agli anziani. La gestione dell'hotel Palladio (questa la sua denominazione) fa invece capo alla Bauer Spa, che possiede anche l'omonimo albergo a due passi da piazza San Marco. Due anni fa Ipav ha rinnovato la locazione fino al 2079, stipulando due contratti da 30 anni con due società differenti, ma afferenti al medesimo capitale. In seguito all'interrogazione di Paolo Ticozzi, consigliere comunale del Partito democratico a Venezia, anche l'Autorità anticorruzione (Anac) ha deciso di mettere sotto osservazione la pratica. Entro 20 giorni, quindi, al massimo per i primi giorni del 2022, Ipav attraverso il suo presidente Luigi Polesel dovrà presentare una relazione che giustifichi l'affidamento diretto senza gara dell'immobile e soprattutto la stipula di due contratti, uno a due giorni dall'altro, a due società differenti ma riconducibili alla medesima proprietà, il Lov Group del francese Stephan Courbit.

Hotel a Venezia, il caso Palladio in Giudecca

Tutto è partito da un'interrogazione depositata all'inizio di questo mese in cui il consigliere Ticozzi, venuto a sapere della vicenda, chiedeva a sindaco e assessori di rispondere in maniera dettagliata su una vicenda in cui vedeva poco chiaro. Nello stesso tempo, inviava una Pec all'Anac per metterla a conoscenza di quanto è avvenuto. In pochissimi giorni l'Anac ha aperto un fascicolo e ha chiesto la prima memoria all'Ipav attraverso il suo presidente. «Ciò appare di fatto - aveva concluso Ticozzi - come un meccanismo per eludere la norma che impone a 30 anni il limite massimo per le locazioni». Per conto di Ipav è l'avvocato Paolo Pettinelli a ricostruire la vicenda. «Nel 2019, la società Bauer Spa ha reso noto la volontà di procedere con la ristrutturazione dell'intero complesso immobiliare, assumendosi oneri di rilevante entità (oltre 25 milioni). A fronte del progetto di trasformazione presentato all'Ente è stato possibile raggiungere un accordo che prevedeva la sottoscrizione di un nuovo contratto di durata di anni 30 ai sensi della legge 392/78 con decorrenza 6 agosto 2019 e canone annuo pari ad 1.050.000 euro rispetto ad un canone a base del vecchio contratto di 950mila euro; il versamento di un milione di euro a titolo di premio per la risoluzione anticipata del contratto esistente e che Ipav ha destinato per il conseguimento dei suoi scopi statutari».
Successivamente alla stipula del contratto la società Bauer è stata scissa, attribuendo parte del suo patrimonio relativa all'attività alberghiera del complesso della Giudecca, alla società Project Giudecca s.r.l.

Ed è questa che l'8 agosto ha stipulato un secondo contratto, dal 2049 al 2079. «Ciò peraltro conclude il legale - senza che Ire potesse entrare nel merito delle operazioni di cessione o scissione del conduttore. In data 8 agosto 2019, come da mandato ricevuto dal Cda, è stato sottoscritto dal presidente Ire un secondo contratto di locazione con Project Giudecca 2 s.r.l della durata di altri 30 anni a decorrere dalla scadenza del primo contratto (2049) con valorizzazione del canone (base annua determinata in 1.1 23.500 euro da rivalutare». L'Anac prevedibilmente vorrà chiarimenti, a cominciare dall'opportunità di stipulare un contratto trentennale a meno di tre giorni di distanza sul medesimo immobile.

 

Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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