Venezia. Francesco, 26 anni, apre un laboratorio di restauro: «Voglio ripopolare la mia calle di giovani artigiani»

Martedì 13 Dicembre 2022 di Marta Gasparon
Francesco, 26 anni, apre un laboratorio di restauro: «Voglio ripopolare la mia calle di giovani artigiani»
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VENEZIA - Non potrebbe immaginare altrove, se non nella città dov'è nato e che ama profondamente, questo nuovo capitolo tutto da scrivere. In Francesco Pavon il mondo dell'artigianato e del lavoro manuale scorrono nelle vene da quand'è ragazzino e, ora che ha raggiunto i 26 anni, è pronto a scommettere in una Venezia della quale apprezza specialmente un aspetto: in quanto isola, fa sì che ci si conosca un po' tutti, che s'instaurino buoni rapporti e che ci si dia una mano.

E dove ha un sogno: creare una calle di artigiani, la maggior parte giovani.

IL NEGOZIO

Nato in fondamenta della Misericordia, il giovane inaugurerà sabato (ore 11) il suo primo laboratorio dedicato all'arte del restauro del legno. Non solo nell'ambito del mobile, ma pure di cornici, sculture e molto altro. Con sede in calle Zancani, al civico 2424 di Cannaregio, e ad una manciata di passi da campo Santa Fosca, la bottega è la conferma di come restare a Venezia, per lavorare e viverci, non sia un'utopia. «Poi è chiaro, se si guarda solo all'aspetto economico e ai costi elevati, la tentazione è quella di andarsene, mettendo in affitto la propria casa. Eppure, per quanto non facile - commenta Francesco, appassionato di voga rimanere qui non è cosa impossibile». In vista di sabato l'emozione si fa sentire, nella consapevolezza di come la nuova attività non rappresenti un punto di arrivo, ma una svolta nella sua vita. Dopo essersi diplomato al liceo classico Foscarini, Francesco ha deciso di dar voce alle proprie abilità manuali, iscrivendosi all'Università internazionale dell'Arte alla Giudecca, orientata ad offrire una preparazione nel restauro in tre differenti ambiti: ligneo, lapideo e legato ai materiali decorativi nell'architettura. «Nel corso di quei tre anni di studio - prosegue il 26enne, che nel tempo libero dà anche qualche esame universitario a Ca' Foscari e crea oggetti con il tornio - ho capito di volermi specializzare nel settore del legno. Così ho cominciato a lavorare al fianco di alcuni miei ex professori, restauratori professionisti nel contesto veneziano, collaborando con loro a Ca' Rezzonico, dove ci siamo occupati della gondola nell'androne; Palazzo Ducale e Gallerie dell'Accademia».

L'ESPERIENZA

Un paio d'anni all'interno della bottega di una restauratrice, poi - nel marzo 2021 - l'apertura della partita Iva per una maggiore autonomia e l'avvio della Pavon Restauri. «Grazie al passaparola sono riuscito ad avere una mia clientela. E a inizio 2022, dalla ditta Arte e restauro di Padova ho avuto in subappalto un lotto di mobili progettati dall'architetto Gio Ponti per palazzo Bo». Non ci sono precedenti, in famiglia, nel settore del restauro ligneo: la madre è medico mentre il padre, che non c'è più, era un architetto con la passione per l'arte manuale. «Finora ho svolto i miei lavori nel piccolo magazzino di casa, adibito a laboratorio. Ma far venire lì i clienti non era pratico». Da qui il bisogno di trovare uno spazio più strutturato, in affitto, in una calle dov'è già presente una giovane artigiana e che potrebbe divenire il simbolo di una rinascita affidata alle nuove generazioni. Per Francesco l'auspicio è proprio questo: che le botteghe vuote si riempiano di quell'essenza - fatta di abili mani - di cui Venezia dovrebbe tornare a nutrirsi. «Siamo ad una sorta di punto di non ritorno, in cui la pandemia ha segnato un prima e un dopo. Pur supportati dagli adulti, sta a noi giovani scommettere nella città, per evitare che affondi. Ripartire dall'artigianato? È possibile, se si resta al passo coi tempi».

 

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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