San Vito. Il restauro riporta alla luce l'antico forno di Prodolone: diventerà un centro culturale

Il progetto, dal valore di 1 milione 800mila euro, è stato finanziato attraverso i fondi del Pnrr

Lunedì 1 Aprile 2024 di Chiara Muzzin
Antico forno

SAN VITO (PORDENONE) - Prodolone riscopre il vecchio forno da cui usciva il pane per tutto il paese. «Ciò che sta emergendo dal recupero di Casa Mels - annuncia il sindaco Alberto Bernava sui social - è qualcosa di veramente straordinario, di unico, che ci riporta indietro nel tempo e ci fa riscoprire le nostre origini, la nostra identità, umile ma fiera. Un mondo, quello contadino, che è parte di tutti noi». Il forno è tornato alla luce nel corso dei lavori che da novembre stanno interessando l'antico manufatto, nel cuore della frazione. È stato recuperato dai tecnici insieme alla lissiva, dove si scaldava l'acqua per fare il bucato. «Tutto questo - scrive il sindaco - non è meraviglioso? Al piano terra si stanno mettendo in risalto le murature antiche del 1300 e al primo piano si sta recuperando l'antica porta centrale, così da creare una bella stanza che potrà essere utilizzata per diverse tipologie di attività». Bernava aggiunge che «all'esterno, invece, da circa 15 giorni, sono iniziati i restauri degli intonaci antichi».

Il post pubblicato sui social è corredato da foto che mostrano gli scorci suggestivi delle stanze e il vecchio forno.

Centro culturale

Alla presentazione del progetto di riqualificazione di Casa Mels, la scorsa primavera, i residenti che avevano partecipato avevano espresso proprio il desiderio di poter rivedere quell'elemento caratterizzante della struttura, e soprattutto dell'identità della frazione. Dall'architetto Fabiola Molinaro dello studio tecnico Aurea, che ha stilato e illustrato il piano, erano arrivate rassicurazioni in questo senso, e si può dire che ora il desiderio di tanti si sia avverato. Lo si capisce anche dai commenti al post di Bernava scritti da vari cittadini, che si dichiarano contenti «di vedere oggi queste immagini». Casa Mels, abitata nel Medioevo dalla famiglia da cui prende il nome, proveniente dalla Svevia, diventerà un centro culturale e aggregativo. Il progetto, dal valore di 1 milione 800mila euro, è stato finanziato attraverso i fondi del Pnrr, nell'ambito del bando per la rigenerazione urbana.

I lavori

Si tratta di un'opera imponente, vista la struttura dell'immobile, costituito da tre piani dall'estensione di 130 metri quadrati l'uno. Un restauro di tipo conservativo, volto a preservare le tracce di una storia millenaria, una su tutte il forno. Al piano terra le stanze rimarranno tre, anche una volta ultimata la ristrutturazione. Si stanno mettendo a nuovo i locali un tempo adibiti a cucina, deposito e cantina. Allo stesso tempo vengono rafforzate le fondazioni e sostituite le travi ammalorate. Il primo piano, riservato all'epoca alle camere da letto, cambierà assetto. Le pareti intermedie verranno sostituite con porte in legno che si "impacchettano", così da permettere a chi usufruirà degli spazi di ampliarli o restringerli a seconda delle esigenze, aprendo o chiudendo le porte. L'ultimo piano diventerà un'unica grande sala che si presterà a manifestazioni e attività di vario genere. La durata prevista dei lavori è di circa 300 giorni.

Le riscoperte

«Non vediamo l'ora di vedere il recupero terminato - conclude Bernava -, ma credo che potremmo scoprire ancora dei preziosi tesori senza tempo». In generale, la frazione di Prodolone sta vivendo un periodo di riscoperta delle sue perle. Di recente è stato avviato un percorso per valorizzare l'antico mulino, attivo fino al 1972 per produrre farina dal mais, sfruttando l'energia della roggia Mussa. Attraverso una convenzione con il Comune, l'associazione Vecchia latteria di Prodolone si occuperà della gestione dello storico manufatto. Il mulino tornerà così ad essere un punto di riferimento nel sanvitese, nella sua veste di attrazione turistica e sito culturale. 

Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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