VENEZIA - Ha suscitato reazioni contrastanti l'intervista al cameriere dell'Osteria da Luca, il ristorante di proprietà cinese finito agli onori delle cronache per il maxiconto da 1.143 euro a un gruppo di quattro studenti giapponesi. La città è divisa tra chi crede di più ai ristoratori e chi invece ritiene che i giapponesi abbiano detto tutta la verità. In ogni caso, fino a quando non si troverà lo scontrino, che i titolari dell'Osteria affermano di aver battuto e consegnato alla Finanza, resta la parola dei giapponesi contro quella dei ristoratori.
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I quattro turisti giapponesi, invitati a tornare a Venezia da Ava e Ascom e anche dal sindaco Luigi Brugnaro, al momento non sono stati ancora rintracciati. Più che uno scontrino, ce ne sarebbero due, poiché i gestori hanno spiegato di aver messo un blocco al registratore di cassa per cifre superiori ai mille euro. Ne sarebbe stato emesso uno da 943 euro e uno da 200. «In ogni caso - precisa l'avvocato Fabrizio D'Avino, che cura la questione per conto di Zheng Cheny e della sua famiglia - il pagamento fatto con carta di credito risulta registrato nelle scritture bancarie della società. e si troverà ogni riscontro»...
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