Erede dei maestri vetrai, Gioia Seguso abbandona la bottega e diventa apicoltrice

Domenica 23 Gennaio 2022 di Manuela Lamberti
Gioia Seguso

MURANO - Leonida, che ha sei anni, le cura e le aiuta se qualcuna scivola nella ciotola dell'acqua. E così, grazie a questo amore, per Natale ha ricevuto la sua prima tuta, in versione micro, da apicoltore. Una passione che mamma Gioia e papà Alessio, 38 anni lei è 37 lui, gli hanno trasmesso ormai da un paio d'anni, da quando hanno deciso di avventurarsi nel complesso mondo delle api e diventare apicoltori. E così, nell'ottobre del 2020, a Murano è stata aperta la prima azienda agricola Ortobombo, un simpatico nome derivato dalla combinazione di orto e bombo, la specie di ape che ha un aspetto goffo e paffuto ed è ricoperta di peluria.


Gioia Seguso è muranese ed è erede di maestri vetrai: lei nella vetreria del padre ci ha lavorato fino a due anni fa (prima di rimanere incinta della seconda figlia) come fotografa e grafica.

Il compagno, Alessio La Mattina, è romano ed è venuto a Murano per amore: lui continua a lavorare in vetreria, dove si occupa del montaggio di lampadari, nei momenti liberi, e nei fine settimana, va in orto a prendersi cura delle api. Il primo miele lo hanno fatto l'anno scorso, circa 140 kg. Poco in realtà, perché la quantità dipende dalla stagione e l'anno scorso abbiamo avuto pochissime fioriture - spiegano - ci sono tante incognite: se fa caldo, se ha piovuto e le piante hanno fatto il nettare, se c'è una bella fioritura, se è un posto adeguato. Murano non è come Sant'Erasmo, non è propriamente ricca di flora, ma abbiamo la Sacca qua vicino che ha parecchia flora, ci sono rovi, ailanto, e qui una acacia grande e fiori di prato.


L'azienda nasce in un orto di duemila metri quadrati che si affaccia sul parco Angeli, dietro ai campi da tennis. Qui ci sono 9 arnie e 3 portasciami, oltre a galline ovaiole, conigli e anatre. Una piccola fattoria nell'isola del vetro. Ad iniziare l'avventura è stato Alessio, che ha sempre avuto la passione per le api e così, per caso, ha preso un'arnia e una cattedrale didattica. Io non ero interessata perché avevo il mio lavoro ed ero incinta - ricorda Gioia - Poi mi sono licenziata perché dovevo badare ai bambini, che hanno 6 e quasi 2 anni; c'è stata la pandemia e così, quando eravamo a casa, mi sono messa a seguire gli stessi corsi di Alessio, che è anche andato a Sant'Erasmo per imparare sul campo. Siccome il lavoro in vetreria non è molto, abbiamo pensato di aprire parallelamente l'azienda agricola. Certo, farlo a Murano è tutto più difficile: inizialmente ci sarebbe piaciuto realizzare una fattoria didattica basata sue api, sugli insetti, sulla sostenibilità ambientale e tutto quello che manca in po' qua, ma col senno di poi è meglio dedicarci solo alle api considerato che l'impegno è enorme. Perché ogni arnia accoglie tra le 60 e le 10 mila api che vanno tutelate e preservate, perché necessitano di trattamenti sanitari per proteggerle dai parassiti, perché se non hanno scorte a sufficienza per superare l'inverno devono essere nutrite, perché il clima spesso impazzito mette a rischio la loro sopravvivenza. Ma in mezzo a tutte queste incognite, il primo miele made in Murano è dell'estate 2021, un miele millefiori, di rovo e di tiglio. Che è andato a ruba e non è riuscito nemmeno a soddisfare tutte le richieste dei clienti. Il millefiori si chiama così perché al suo interno ci sono pollini e nettare di varie tipologie di fiori. Si può definire una mappa del luogo in cui viene prodotto perché raccoglie la flora del posto e non è mai perfettamente uguale nel sapore e profumo - spiegano - mentre volevamo fare il miele di acacia ma quando la pianta è fiorita c'è stata una gelata che ha spazzato via tutti i fiori. È stato un anno brutto per tutti gli apicoltori, speriamo che questo sia migliore. L'obiettivo, ora, è raddoppiare le arnie e la quantità di miele e tentare di produrre il miele di barena, molto ricercato perché fatto in quantità modestissime. E per ultimo, da appassionati degli animali quali sono entrambi, aggiungere alla numerosa famiglia anche due caprette nane.

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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