Cucito a mano e su misura, a 23 anni Roberto lascia Trento e apre la sua bottega artigianale nel cuore di Venezia

Giovedì 25 Novembre 2021 di Costanza Francesconi
Cucito a mano e su misura, a 23 anni Roberto lascia Trento e apre la sua bottega artigianale nel cuore di Venezia
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VENEZIA - Ventitré anni e un incredibile spirito di iniziativa e creatività. Così l'avventura sartoriale di Roberto Piffer spicca il volo nell'amata Venezia, prescelta per realizzare un sogno lavorativo e di vita. Da novembre infatti, il giovane sarto originario di Cembra, in provincia di Trento, ha aperto la sua bottega a due passi da Palazzo Grimani, al 4882 di Calle de Mezo. Sfidando la frenesia contemporanea del fast-fashion, il piccolo laboratorio eleva cura e attenzione del cucito a mano e su misura a suoi tratti distintivi.

Una filosofia della moda d'altri tempi in cui Roberto crede al punto da trasferirsi definitivamente in centro storico. La vena artistica e un vero e proprio colpo di fulmine per la città sull'acqua arrivano dagli anni del liceo, «quando studiavo design del gioiello e poco più che quindicenne racconta - insieme a un'amica, ho seguito quasi per scherzo un corso di taglio e cucito, tenuto da una signora di origini sarde che mi ha insegnato l'insegnabile. Le basi della professione, dal prendere le misure al cartamodello, passando al taglio del tessuto fino alla confezione. La prima volta a Venezia invece continua Roberto - è stata per un premio liceale. Affascinato dalla magia del luogo ho capito che ci avrei voluto assolutamente studiare». Nessun dubbio, quindi, sull'iscrizione alla triennale di Design della Moda allo Iuav, da cui il tirocinio all'atelier di Stefano Nicolao. «Una realtà meravigliosa dove mi sono appassionato all'universo del costume ricorda - alla ricerca storica che sta a monte della realizzazione finale del capo, e dove le tantissime tecniche apprese ogni giorno venivano messe in pratica dalla mattina alla sera». Durante il lock-down, gli ultimi esami, la tesi, «poi la laurea a luglio e questa follia dice Roberto ironico - Con l'aiuto di chi mi sostiene, tra cui l'attore, regista e direttore del piccolo Teatro Groggia Mattia Berto, ho cercato un posto tutto mio da dedicare prettamente al pubblico femminile. Uno spazio che si allontani dal negozio come lo intendiamo oggi. Nei miei sogni spiega - l'ho pensato come una maison anni Cinquanta, il contesto che più amo nella storia della moda, lontano dalla filosofia dei grandi store da cui vorrei retrocedere, con le loro immense vetrine e dove ci si deve arrangiare nella ricerca di un indumento». Un laboratorio in cui riscoprire il piacere di andare dal sarto, bere una tazza di tè e stabilire un rapporto confidenziale tra cliente e professionista, motivo per cui Roberto riceve esclusivamente su appuntamento (all'indirizzo email robertopiffervenezia@gmail.com o sulla pagina Instagram @roberto.piffer). Nello stanzone diviso da un arco centrale, il divanetto in velluto verde posto da un lato guarda dall'altro il tavolo da lavoro. All'opera intanto capi unici, resi propri dal gusto di ciascuna cliente.

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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