Venezia, da ospizio a hotel di lusso: la conversione di Ca' di Dio, lo storico palazzo con vista sul bacino di San Marco

Lunedì 14 Novembre 2022 di Federica Repetto
Venezia, da ospizio a hotel di lusso: la conversione di Ca' di Dio, lo storico palazzo con vista sul bacino di San Marco
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VENEZIA - Ca’ di Dio festeggia martedì 22 novembre, con ingresso su invito, i 750 anni di storia. Un palazzo che guarda il bacino di San Marco dal 1272 e che nel tempo ha vissuto vite diverse, senza mai perdere la sua vera anima.

Da alloggio per pellegrini di passaggio verso la Terra santa a luogo che accoglieva donne in difficoltà rimaste sole. Nel 1544 i Procuratori de San Marco de supra avviano un completo rinnovo della struttura, incarico che affidarono al celebre Jacopo Sansovino, per proseguire nel Settecento con l’ultimo importante intervento decorativo della chiesa commissionato al pittore Giuseppe Angeli.

Ca' di Dio, da ospizio a hotel di lusso

Questo luogo dell’assistenza e della carità, nei secoli, è stato impreziosito da opere d’arte di autorevoli artisti, molte di queste sono state di recente oggetto di un’importante operazione di restauro finanziata da Alpitour e si potranno ammirare durante la serata celebrativa. E’ il caso della pala che rappresenta la “Vergine con bambino e il Doge San Pietro Orseolo”, che sarà ricollocata nella nicchia presso l’attuale hall dell’albergo. La cerimonia, alla quale saranno presenti tra gli altri Luigi Brugnaro, sindaco della Città di Venezia, Luigi Polesel, presidente Istituzioni pubbliche di assistenza veneziane (Ipav) e i funzionari della Soprintendenza, prevede la conferenza sulla storia dell’edificio, la “restitutio” delle opere appena rientrate e, a seguire un aperitivo con un menu che si ispira alle tradizioni del 1200, epoca in cui fu istituita Ca’ di Dio.

Vocazione ospitalità

Oggi la vocazione di profonda ospitalità trova la sua massima espressione nel restauro e nella riqualificazione che ha trasformato questa antica “casa”, che fa parte della collezione VRetreats, in un hotel che racchiude fascino e storia. Gli ospiti possono accedere a piedi dall’ingresso principale posto sulla riva omonima o in taxi grazie alla “porta d’acqua”. All’interno una lobby, ricavata dall’antica chiesa, è illuminata da un lampadario di oltre 14 mila cristalli in vetro di Murano volto a riprodurre tre vele che rispecchiano la forma e il movimento sinuoso delle sedute sottostanti. Una sala di lettura dove l’ospite può ritirarsi per cercare un momento di intimità e privacy, un bar e una corte, area aperta anche ai visitatori. Ogni spazio presenta una ricercatezza materica caratterizzata da tessuti, vetri, pietre e marmi, lavorati nel rispetto delle tradizioni delle maestranze locali. A completare la narrazione di quella che appare come una “casa veneziana” dall’intima ospitalità, le due altane, da cui ammirare Venezia, e i tre giardini ricavati dalle corti e oasi di pace in cui riconnettersi a se stessi e all’ambiente circostante.

Ai piani superiori si trovano le 57 suite e 9 camere deluxe Ogni stanza regala una vista unica ai propri visitatori, dal panorama impareggiabile dello splendore del Bacino di San Marco, alla vista sull’isola di San Giorgio Maggiore, sino all’omonimo rio e alle corti interne. All’ultimo piano, sul tetto, si trovano due ampie altane. Il progetto di interior design è stato affidato a Patricia Urquiola, che ha scelto materiali rappresentativi della città e della sua tradizione. «Il nostro progetto “Venessentia” racchiude in sé un concetto di accoglienza – commenta Christophe Mercier, general manager di Ca’ di Dio - che parte da Ca’ di Dio alla scoperta dell’unicità di Venezia e inizia dai grandi investimenti strutturali durante la fase dei restauri, passando per le divise e le scarpe in materiali riciclati che indossiamo e soprattutto per le azioni consapevoli, che quotidianamente pongono al centro l’attenzione per ambiente in cui viviamo».

 

Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 09:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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