Mestre, il maxi hotel Laguna Palace finisce all’asta: «Si parte da 27 milioni di euro»

Sabato 29 Ottobre 2022 di Fulvio Fenzo
Mestre, il maxi hotel Laguna Palace finisce all’asta: «Si parte da 27 milioni di euro»
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MESTRE - Brutto segno se, anche quelli che potrebbero essere i simboli di una città, finiscono all’asta. All’asta per un fallimento, per giunta, e in un territorio dove se vanno male anche gli alberghi, non ce n’è davvero più per nessuno. Il Laguna Palace, il maxi-hotel tra via Torino e viale Ancona gestito da NH, andrà all’asta al miglior offerente - sempre che si presenti qualcuno - tra meno di un mese partendo da una stima di 27 milioni di euro.

E con lo spettro, per i lavoratori della struttura di NH, di dover lasciare l’immobile il 31 gennaio dell’anno prossimo.

IL CRAC

Il Gruppo NH ovviamente non c’entra nulla con il fallimento che, invece, riguarda “Venezia Futura Srl, con sede a Padova, decretato nel maggio dell’anno scorso dal tribunale patavino. Si tratta della società che costruì l’imponente edificio caratterizzato dall’enorme tetto in vetro e acciaio (uno dei più grandi d’Europa, per una superficie di 12.562 metri quadri) che copre anche la darsena sottostante collegata al canal Salso con 400 posti barca. L’asta del Laguna Palace è fissata per il 25 novembre prossimo (termine per la presentazione delle offerte a mezzogiorno del 24, indirizzate ai curatori fallimentari di Padova Roberto Mometto e Luca Pieretti) partendo appunto dalla cifra monstre di 27 milioni di euro, anche se con un’offerta minima ridotta del 10 per cento e cioé fissata a 24 milioni e 300mila euro, con rialzi minimi di 100mila euro in su. In caso di asta deserta ne seguirà subito una seconda ad un prezzo già ridotto di un ulteriore 10 per cento (base a 24,3 milioni di euro e offerta minima da 21 milioni e 870mila euro). Una cifra colossale, comunque ben lontana da quanto costò realizzare il Laguna Palace ai fratelli Danieli, pensato a metà degli anni Novanta come un omaggio alla loro città e per il quale sborsarono oltre 36 milioni di euro, affidandolo poi alla gestione del Gruppo NH a partire dal 2002. 

IL COMPLESSO

Ma il Laguna Palace non è un semplice hotel a 4 stelle, in quanto è composto di fatto da tre corpi di fabbrica, che andranno tutti all’asta in un lotto unico: l’edificio denominato “Laguna Palace”, con destinazione alberghiera, il “Conference Center” che ha destinazione alberghiera e per pubblici spettacoli, e infine il fabbricato denominato “Laguna Suites” con destinazione residenziale turistico-alberghiera, ai quali vanno poi aggiunte alcune porzioni del primo livello interrato e tutto il secondo livello interrato. Nei sei piani del “primo” Laguna Palace si trovano 210 stanze, alle quali vanno aggiunte le altre 172 del “Laguna Suites”, mentre il centro congressi, situato a Nord del Laguna Palace e direttamente collegato alla hall dell’albergo, conta su uno spazio dedicato agli eventi che può accogliere fino a 775 persone. Infine ci sono i parcheggi nei due piani interrati, accessibili tramite due rampe in entrata e due in uscita sia su viale Ancona che su via Torino, con 17 scale con uscite di sicurezza oltre a quattro gruppi di ascensori, per un totale di circa 500 posti auto.

IL FUTURO

L’avviso della “procedura competitiva” (cioé l’asta) precisa chiaramente che “parte del complesso è attualmente occupato da società terza per concessione di proroga, per il rilascio e la riconsegna, al 31 gennaio 2023”. E in questo caso la società terza è il Gruppo NH che già nel dicembre dell’anno scorso era dato in partenza dal Laguna Palace, salvo poi strappare una proroga del contratto d’affitto che altrimenti sarebbe scaduto nel luglio scorso. Proroga che, appunto, scadrà a gennaio, dopodiché per il futuro dell’hotel si potrebbero prospettare tre possibili scenari: il nuovo proprietario potrebbe chiedere a NH di restare, fermo restando che il Gruppo nato in Spagna ha chiesto un affitto più basso ed interventi di manutenzione alle strutture e agli impianti che, dopo 20 anni, mostrano i segni del tempo; la seconda possibilità è quella di un acquisto con cambio di gestione ma, in questo caso, i lavoratori dell’hotel potrebbero venire riassorbiti; infine, ed è l’ipotesi peggiore, se la doppia asta di novembre dovesse andare deserta, sarà da capire se i curatori fallimentari ed NH troveranno un accordo per arrivare ad un’ulteriore proroga del contratto di affitto in grado di garantire la prosecuzione dell’attività. In caso contrario, l’hotel verrà chiuso lasciando i dipendenti a casa. E anche uno dei simboli della “nuova Mestre” potrebbe trasformarsi nell’ennesimo buco di questa martoriata terraferma.

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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